1 dicembre 2023

Michel Faber
Natale in Silver Street: nuove storie del Petalo cremisi

Titolo originale The Apple: New Crimson Petal Stories

Trama
Einaudi | pag. 137
Tornano, in questa raccolta di racconti inediti, i personaggi che sono stati protagonisti de "Il petalo cremisi e il bianco" (2003, Einaudi): da William Rackham, l'erede dell'industria profumiera, alla piccola Sophie, ma soprattutto Sugar, la giovane prostituta, la più ricercata. Storie brevi che raccontano il prima e il dopo del "Petalo cremisi".








Commento

Mi ero quasi dimenticata come fosse leggere Faber, in particolare queste storie legate a Il petalo cremisi e il bianco. Io ho amato alla follia Il petalo, è stato un romanzo rivelazione che mi ha aperto un mondo e che ho apprezzato proprio perché era disincantato e crudo, un po' cattivo a presentare i suoi personaggi e la sua storia. Non so perché, ma avrei voluto leggere questi racconti molto tempo fa alla sua uscita ma poi mi è sfuggito di mente, salvo ricordarmene mentre giravo a zonzo in biblioteca.
Sono contenta di averlo letto, tra l'altro proprio prima del periodo natalizio così come il titolo ambienta le storie della raccolta.
Ora, se si pensa che Faber ci proponga storielle amene e bucoliche a lieto fine circondate da soffici fiocchi di neve, scampanellii e canti gioiosi c'è da ricredersi in fretta perché anche qui, come ne Il petalo, l'aria che si respira sa di chiuso, di sporco e di disperazione e forse lo spirito natalizio è l'ultima cosa che emerge da questi racconti. Il titolo è un po' una presa in giro, come a dire siamo a Natale! ma sono tutti dei disperati e a fine raccolta rimane un sapore amaro in bocca.
Si incontrano personaggi legati al romanzo, inclusa una giovanissima Sugar, ma nessuno ne esce bene. I racconti sono scritti molto bene, non mi ha disturbata il formato, così come non mi ha disturbata il fatto che non ci sia molto di cui gioire. Va bene così, del resto da quella storia nessuno ne esce vincitore, perché avrebbero dovuto farlo i protagonisti di questi racconti?
Da leggere in qualsiasi momento, il Natale è solo uno specchietto per le allodole, non fatevi fregare.
PS: credo che il volume sia fuori catalogo e la cosa non mi sorprende affatto.

27 ottobre 2023

Stephanie Garber
C'era una volta un cuore spezzato

Serie Once Upon a Broken Heart 1
Titolo originale Once Upon a Broken Heart

Trama
Rizzoli | ebook | € 9,99
Evangeline Volpe ha sempre creduto nell’amore e nel lieto fine… Fino al giorno in cui scopre che quello che credeva essere il ragazzo della sua vita sta per sposare un’altra. Nel disperato tentativo di impedire le nozze, Evangeline stringe un patto con il Fatidico Principe di Cuori, affascinante quanto malvagio. In cambio del suo aiuto, il Fato chiede a Evangeline tre baci, che dovrà dare quando e a chi deciderà lui. Ma già al primo dei tre baci promessi, Evangeline impara a sue spese che mettersi in affari con un immortale può rivelarsi un gioco molto pericoloso, e che ciò che il Principe di Cuori vuole da lei è più di quanto si è fatto promettere. I piani che ha fatto per Evangeline potrebbero portare al più straordinario dei lieto fine o alla più spettacolare delle tragedie…


Commento
Anche io volevo leggere i romanzi che tutti leggevano, volevo avere tra le manine le belle copertine che mi riempivano il feed di IG, insomma volevo salire sul treno.
Ho scelto male, forse. Non so, forse ho sbagliato io pensando che la Garber, nome noto, potesse essere una specie di garanzia. Anche se Caraval è passato nella mia libreria millenni fa. Sarà l'età che gioca scherzi con la memoria, sarà il mio gusto che sta invecchiando insieme a me, qualsiasi sia il motivo mi sento in diritto di urlare ai quattro venti che l'hype era FALSOH.
Sì, è una lettura carina. Sì, l'idea è carina. Ma NON è un bel romanzo, non è materiale per essere un caso da ricevere così tanta pubblicità. Poi ognuno pensi ciò che vuole, io non mi sono mai sentita così distaccata e vecchia dalle masse di bookstagrammer e booktoker (neanche ce l'ho TikTok).
Problema fondamentale che ha fatto tracimare il mio odio in modo esponenziale: Evangeline Volpe.
Per carità capisco che ci sono delle necessità di traduzione per mantenere il senso delle cose, ma da Fox a Volpe dai, io già rido. Evangeline è quanto di più idiota di possa leggere: è una giovinetta che frulleggia qua e là nel negozietto di papino caro perché è così pittoresco essere un rigattiere, non le interessa la luce del sole vuole solo stare nella sua polvere. Ok, fino a qui. Poi scopriamo che papino caro è morto e lei è stata fregata dalla matrigna crudele (Cinderella anyone?) che vuole far brillare la figlia e far sparire Evangeline. La ragazza, poverina, sopporta questa ingiustizia perché il suo grande amore le ha dichiarato eterno amore, salvo poi ghostarla e fidanzarsi con la sorellastra. Evangeline, anima pura e ingenua, non può credere che il babbeo possa averle fatto questo e così corre dal Principe di Cuori piangendo e disperandosi chiedendogli di fare qualcosa e fermare il matrimonio. Siccome lei è scema e lui è furbo, il nostro caro fa esattamente quello che gli viene chiesto ma a sua discrezione.
Così Evangeline scopre che Princy ha trasformato tutti in pietra, di fatto fermando il matrimonio, ma lei è tanto buona e altruista e scema e decide di sacrificarsi diventando pietra per liberare gli altri.
La roteazione dei miei bulbi oculari aveva raggiunto una velocità sufficiente a farmi decollare. Ma non basta! Risvegliata da questo incantesimo, Evangeline si ritrova a vivere con la matrigna e la sorellastra che piange lacrime di coccodrillo (lo capiscono tutti tranne lei), ma la sua fama di eroina la porta a viaggiare come rappresentate dello Stato nei paesi del Nord dove lei - ATTENZIONE - spera di poter incontrare il Principe delle terre del Nord e sposarlo. Così, de botto senza senso. WTF a rotazione vorticosa. A questo punto sono costretta a leggere di questa adolescente, che pare uscita dal Cioé, svolazzare felice e programmata a farsi sposare da questo Apollo che pare un villain scemo della Disney, mentre finge di essere preoccupata per la presenza dei Principe di Cuori che in realtà si fa gli affari suoi e la usa come pedina per far avverare una profezia.
A questo punto io non ricordo più nulla, odiavo tutti e tutto e mi faceva schifo leggere ma ormai mi mancava così poco che mi sono detta e dagliela una seconda chance ma mi ha tradita giocando la carta della tresca tra Cuoricino e Volpacchiotta.
Io non ce la posso fare, per continuare la serie mi dovete tramortire o pagarmi in pizza gratis per un mese. Quindi mi sembra chiaro che non leggerò il seguito, altrimenti il mio nutrizionista mi mette ad albume per un mese e io voglio vivere.

20 ottobre 2023

Madeline Miller
Circe

Trama
Feltrinelli | pag. 416 | € 13,00
Ci sembra di sapere tutto della storia di Circe, la maga raccontata da Omero, che ama Odisseo e trasforma i suoi compagni in maiali. Eppure esistono un prima e un dopo nella vita di questa figura, che ne fanno uno dei personaggi femminili più fascinosi e complessi della tradizione classica. Circe è figlia di Elios, dio del sole, e della ninfa Perseide, ma è tanto diversa dai genitori e dai fratelli divini: ha un aspetto fosco, un carattere difficile, un temperamento indipendente; è perfino sensibile al dolore del mondo e preferisce la compagnia dei mortali a quella degli dèi. Quando, a causa di queste sue eccentricità, finisce esiliata sull’isola di Eea, non si perde d’animo, studia le virtù delle piante, impara a addomesticare le bestie selvatiche, affina le arti magiche. Ma Circe è soprattutto una donna di passioni: amore, amicizia, rivalità, paura, rabbia, nostalgia accompagnano gli incontri che le riserva il destino – con l’ingegnoso Dedalo, con il mostruoso Minotauro, con la feroce Scilla, con la tragica Medea, con l’astuto Odisseo, naturalmente, e infine con la misteriosa Penelope. Finché – non più solo maga, ma anche amante e madre – dovrà armarsi contro le ostilità dell’Olimpo e scegliere, una volta per tutte, se appartenere al mondo degli dèi, dov’è nata, o a quello dei mortali, che ha imparato ad amare.
Ma in un'esistenza solitaria, sono rari i momenti in cui un'altra anima si fonde con la tua, così come le stelle sfiorano la terra una volta l'anno. 
Commento
Abbondantemente spinto e super osannato, Circe è il secondo romanzo della Miller che leggo (il primo fu Achille) e mi ritrovo ancora una volta ad apprezzarne lo stile e la ricercatezza, ma a non essere coinvolta dalla storia.
La storia di Circe parte dalla sua nascita e prosegue con una fedeltà quasi non necessaria in ogni singolo avvenimento degno di nota della sua vita, portandoci fino ad una chiusura lieve in dissolvenza. 
Non sono una grande esperta di storia dei miti greci, ne ho studiati un po' anni fa e mi ero un po' intrippata sull'argomento ma poi, una volta entrata veramente nel dettaglio, a leggere di tutti questi incroci, incesti, casini, mi è passata la magia e ho chiuso. Circe non è mai stata captata dal mio radar se non quando ho dovuto leggere l'Odissea per scuola e, anche in quel caso, mi ha lasciata talmente indifferente che mi sono chiesta se ci fosse storia sufficiente per scriverci sopra un romanzo. Insomma, ingenua io perché i miti greci hanno gossip per scriverci sopra un'intera biblioteca.
Venendo alla storia. Circe è un personaggio che possiamo inserire nella categoria povera reietta ma tanto forte e potente, un po' come le eroine di YA che sono bruttarelle e sfigate e poi si scoprono le elette e portatrici di potenza. Per carità, non dubito in alcun modo della veridicità delle fonti, anche se questo è chiaramente romanzato, la mia impressione però è stata questa.
Circe, la figlia brutta e sfigata senza poteri, quella che nessuno ama e che tutti prendono di mira, quella che non riesce e trovare un posto, un ruolo, un motivo e che, appena alza la testa, finisce per essere esiliata su uno sputo di roccia a fare pozioni e dove subisce passivamente il via vai di déi, semidéi, umani e chissà che altro, finché un giorno, millemila anni dopo, decide che ne ha le palle piene e se ne va per i fatti suoi a vivere la sua vita con il fidanzato. The end.
Per carità, la storia ha un buon livello di angst (non al mio livello di gradimento, però) ed è estremamente accurato e dettagliato, scritto benissimo, ma è povero nella storia. Pur avendo una carrellata di personaggi mitici, pur navigando a lato di eventi che sono classici dei miti greci, è come se si stesse sempre nelle retrovie. C'è una passività nella storia di Circe che non mi ha soddisfatta, è un personaggio a tratti affascinante, ma in generale mi lascia il retrogusto di una che vuole essere umana perché gli déi l'hanno esclusa dal cerchio magico, altrimenti sai che salti di gioia.
Dal punto di vista stilistico non ho nessuna critica da muovere, la Miller è molto brava e scrive molto bene e ci vuole talento per farti leggere scene sul nulla che si ripetono e farti finire un romanzo con il quale non sei entrata in sintonia.
Voto finale tre perché 411 pagine sono forse troppo per quello che viene detto, spesso mi sono ritrovata a calcolare quante pagine mi mancavano e quanto ancora di vuoto ci sarebbe stato da leggere. Questo però non mi frenerà dal leggere altri romanzi della Miller perché sicuramente è solo un problema di sintonia con la storia e non di apprezzamento per il grosso lavoro che c'è dietro.
Nota di merito per l'edizione economica Feltrinelli perché è piccola, morbida, floppy e goduriosa, in più avendola presa in biblioteca è bella vissuta e quindi ancora più bella da stropicciare.

13 ottobre 2023

J.R. Ward
Lassiter

Serie Black Dagger Brotherhood 21

Trama
Piatkus | ebook | € 13,99
Lassiter, the fallen angel, is too good at the savior business. In his new role overseeing the fates of all vampires, he’s influenced outcomes he shouldn’t have—so the Creator is calling him home. But the angel has a reason to stay in Caldwell. He’s bonded with a mysterious female who seemed to appear from out of nowhere...and has powers that defy all reason. Rahvyn is well aware that she doesn’t belong in the present. And she never intended to stay, for her true place is in the past. Lassiter proves to be undeniable, however, and she lets herself fall for the angel—until a secret he’s been keeping comes out and she fears that for him, it’s not about love, but duty. As the Omega’s son reestablishes the Lessening Society, and the Brotherhood must resume the deadly war, an unfathomable tragedy occurs. In the aftermath, Rahvyn has to decide whether to stay and help—or save herself from an immortal heartbreak she knows will crush her very soul...
Commento
***spoiler***
Nonostante la bolla di entusiasmo in Italia sia scoppiata, in US la BDB continua ad essere una delle serie più seguite e io, che da sempre l'ho letta in lingua originale, non mi perdo un'uscita anche se non la leggo proprio alla pubblicazione.
Con Lassiter ho sempre avuto un rapporto particolare e quando ho letto che il nuovo romanzo della BDB avrebbe avuto lui come protagonista ho fatto spallucce. So per certo che questo libro ha spaccato un po' il fandom, perché Lassiter è molto amato e, per qualche motivo, si aspettavano una love story sulla falsa riga dei primi romanzi della BDB. Essendo un po' cinica e avendo da tempo fatto pace con la complessità della trama che sta inghiottendo - per forza di cose - le storylines principali, questa aspettativa mi è sembrata ingenua e poco realistica.
Poi la Ward ha aperto un canale YT dove ha pubblicato la prima parte dell'evento del romanzo dove gli spoiler piovevano come meteoriti. Mi sono detta che se non lo avessi letto Lassiter subito, lo avrei sicuramente lasciato a languire nel Kindle. Dopo aver subito gli spoiler ero preparata a certe cose, ma senza sapere il quando e il perché e, alla fine, non mi sono rovinata la lettura.
Quindi da qui in poi ci sono spoiler, occhio.
Lassiter è protagonista tanto quanto l'antagonista di questo romanzo, c'è uno strano equilibrio che si protrae in tutto il libro e la bilancia è molto equilibrata. Non sto parlando di Devina, ma di Lash. Se vi ricordate il personaggio di Lash e ricordate cos'è successo nell'ultimo romanzo, vederlo così autonomo in questo titolo non vi avrebbe dovuto sorprendere, la quantità di capitoli sul suo PoV, però, ammetto sono stati veramente tanti. Questo è il punto che ha ottenuto maggiori critiche: i capitoli dei lessers sono sempre i meno amati, e vederli rientrare di prepotenza nella narrazione non ha ricevuto amore. Personalmente, per quanto preferisca sempre la parte BDB, ho capito subito che questo romanzo sarebbe stato un raccordo nella storia e che la presenza così massiccia di Lash aveva uno scopo.
Lassiter, quindi, è subordinato alla trama principale e anche la sua storia d'amore con Ravyn è dipendente dagli eventi che si svolgono durante il romanzo. Ho accusato molto poco la versione ridotta della love story perché, se proprio devo essere onesta, Lassiter in quanto angelo e sostituto della Scribe Virgin non mi sembrava materiale da romanticherie. Ma hey, prendo quello che c'è.
Ravyn, purtroppo, è un personaggio che ha un mega potenziale per niente sfruttato. E' la protagonista fragilina elegantina e modestina, quella che tutti vogliono mettere sotto vetro e che poi dice gnegne sono potente gnegne e fa cose un po' out of the blue e i cui poteri sono enormi ma, ancora una volta, schiacciati dalla routine dei rapporti stabiliti dalla Ward. Ravyn è un versione meno riuscita di una Marissa, dove Marissa aveva avuto il suo porco tempo per avere una storyline decente, Ravyn è costretta ad essere, quite literaly, una meteora. La storia d'amore è assolutamente banale, è già stata letta mille volte e non mi ha coinvolta o emozionata anzi, vi dirò di più, ho saltato quasi tutte le scene d'amore perché che palle.
Ora veniamo alla parte succosa.
L'entrata in scena di Lash significa una sola cosa: la ripresa della guerra. Lash, al contrario dell'Omega, è stato cresciuto e addestrato dalla BDB, quindi conosce il loro modo di agire e di pensare, è come loro solo che è malvagio. Il suo obiettivo, anche, è molto diverso. A lui non interessa distruggere la società dei vampiri, si accontenta di prenderne il comando e per farlo deve uccidere Wrath.
Ve la state facendo sotto, vero? Questa è la storyline che mi ha tenuta incollata alle pagine, è questa la svolta nella trama che aspettavo e che ha reso adrenalinica la lettura. Leggere di V che fa errori di valutazione così banali che persino Lash ci ride sopra, vedere la BDB così rigida nelle sue azioni, così incapace di adeguarsi alla situazione con velocità ed elasticità, vedere Wrath ancora troppo incazzato della sua indipendenza persa fare cose da farti strappare i capelli. E' come assistere ad una valanga, sai che la tragedia arriverà e non puoi farci niente.
Quando si arriva alla parte finale della storia, con un'esplosione (hint hint) di WTF e di echecazzo!, per un attimo ho pensato che la Ward avesse sul serio chiuso il capitolo Wrath ma, ovviamente, c'è un piano più grande anche per quello e solo con il prossimo romanzo lo scopriremo.
Quello che già sappiamo è che con la chiusura di Lassiter abbiamo avuto un salto temporale, abbiamo perso venti (?) anni di guerra, di personaggi che cambiano e crescono e ora ci troviamo a vedere la mansion vuota e non sappiamo com'è la realtà. Sappiamo che Nalla vorrebbe uscire e Zsadist terrorizza i ragazzi, sappiamo che LW è diventato una mini versione di Wrath, sappiamo che la Scribe Virgin è ancora attiva e presente, sappiamo che Lassiter e Ravyn sono diventati parte della prima famiglia ma sul resto c'è la nebbia.
Io bramo desidero ardentemente di leggere il prossimo romanzo, ne ho un bisogno morboso spinto da curiosità ed entusiasmo perché il prossimo titolo sarà un nuovo inizio e, secondo me, questa è la volta buona che la Ward resetti tutto e torni alle origini.
Per chiudere, cosa ne penso di Lassiter? Penso che sia un romanzo che nasce con un unico scopo e non è quello di dare spazio alla love story. La lettura, come sempre, è piacevole e lo stile della Ward è talmente collaudato che a volte riesco a prevedere lessico e battute, ma questo non è sufficiente a farmi dare un voto alto alto. E' da leggere perché è necessario per la serie, ma come romanzo dedicato ad un personaggio lascia un po' a desiderare.

29 settembre 2023

Naomi Novik
Scholomance. Lezioni pericolose

Serie The Scholomance 1
Titolo originale A Deadly Education

Trama
Mondadori | 264 pag. | € 19,00
La Scholomance è una scuola di magia diversa da tutte le altre. Qui non esistono insegnanti né vacanze, e non è possibile riuscire a stringere amicizie disinteressate perché gli unici legami che si possono costruire sono strategici. Soprattutto, è una scuola dove il fallimento è sinonimo di morte certa (sul serio!). Le regole, alla Scholomance, sono drammaticamente semplici: non devi mai aggirarti da solo per i corridoi della scuola. E devi prestare continua attenzione ai mangia-anime, pericolose creature mostruose che si annidano ovunque. Sopravvivere è più importante di qualsiasi voto. Una volta entrato nella scuola, infatti, hai solo due modi per uscirne: diplomarti... o morire! Ma l'ingresso alla Scholomance di una nuova studentessa, El, è destinato a cambiare le carte in tavola e a portare alla luce alcuni segreti dell'istituto. Galadriel "El" Higgins, infatti, è straordinariamente dotata. Forse, tra tutti gli studenti, è l'unica preparata a una scuola tanto pericolosa. Pur non avendo dalla sua un gran numero di alleati - la maggior parte degli studenti la tiene a distanza perché di lei ha molta paura...e perché non è quel che si dice una ragazza amabile - e non incarnando esattamente l'idea di eroina senza macchia, potrebbe senza troppi sforzi evocare un potere oscuro così forte da radere al suolo intere montagne e annientare milioni di persone ignare e innocenti. Per lei, infatti, sarebbe un gioco da ragazzi usare la sua magia per sbarazzarsi una volta per tutte dei mostri che infestano la scuola e che attendono la notte per aggredire e uccidere i suoi compagni. Il problema non proprio trascurabile è che farvi ricorso potrebbe portare alla morte di tutti gli altri studenti...
Adoro avere crisi esistenziali all'ora di andare a letto, è così riposante.
Commento
Da cosa cominciare.
Non sapevo dell'esistenza di questa serie, l'ho scoperta guardando un video su YT di una tizia che parlava di make-up ed è finita a raccontare di cosa stava leggendo. Mi sono detta che se la mia biblioteca avesse avuto il primo titolo in catalogo prima o poi lo avrei letto. Poi mi sono preparata la lista delle letture estive e ho deciso di infilarlo dentro e leggerlo, persino prima di tutti gli altri.
Il mio commento a caldo è che è un romanzo carino, con parecchi difetti, che si salva principalmente grazie all'idea di base che, in ogni caso, non è niente di nuovo. Il mio voto rispecchia questa valutazione, onestamente non so se vorrò continuare con la serie perché per quanto sia stata una lettura piacevole non ho voglia di trafficare con il prestito di ebook.
Cominciamo con la storia.
Galadriel - sì, come l'elfa - è una ragazzina che ha sempre vissuto con la madre mezza hippy e una maledizione sul capo: il suo potere può distruggere il mondo. Gal, anche se ha questo destino di maga oscura, è decisa a non lasciarsi sfuggire di mano il controllo della situazione, eppure questa sua natura e il suo carattere oscuro e spigoloso la trasformano in una reietta amata solo dalla madre. Invece di essere una piagnucolona, Gal è una cazzutissima che, pur soffrendo di solitudine, non espone il ventre molle e mostra solo una durissima corazza.
Quando entra nella Scholomance i suoi tentativi di fare gruppo muoiono subito e Gal si rassegna ad essere un'emarginata che, probabilmente, morirà molto prima del diploma.
La Scholomance è una scuola di magia che si autogestisce, non ci sono insegnanti o adulti di nessun tipo, è una struttura che vive di vita - magica - propria e le uniche forme di vita sono gli studenti e i mostri che vogliono cibarsene. L'unico modo sicuro per sopravvivere è entrare in una Cerchia o stringere alleanze con altri studenti, perché il gruppo fa la forza e riduce la possibilità di crepare malissimo. Gal è sola e può contare solo sulle sue notevoli forze, ma anche così rischia la vita. Per suo grande disappunto, l'eroe della scuola, Orion Lake, la salva più di una volta e sembra spuntare dal nulla quando lei ha bisogno di aiuto.
Orio è la stella della Scholomance, fa parte della Cerchia di NY ed è dotato di grandi poteri, capace di uccidere mostri senza rompersi un capello. Eppure, nonostante la sua fama, nonostante sia perennemente adulato, Orion non è mai a suo agio in mezzo agli altri, non gli piace essere al centro dell'attenzione e non gli piace il servilismo. Orio si accozza a Gal perché lei è brusca e tratta tutti allo stesso modo e, in un certo senso, offusca la luce di Orion con una dose massiccia di logica, buon senso e rabbia. Il duo è quanto di più strano ci sia, la scuola non fa che cercare di dividerli e Gal tenta di assecondare questa separazione. Il suo obiettivo è rimanere viva, farsi qualche amico e non farsi nemici perché Orion pare abbia una cotta per lei.
La situazione degenera sempre di più, con mostri che risalgono la scuola anche se non dovrebbero, studenti che muoiono brutalmente e Gal che spara colpi di potere che nessuno si aspettava avesse.
Il finale? Un barlume di luce e di speranza per Gal che, forse, non è poi così costretta alla solitudine e alla morte durante il diploma. Unico problema, questa sua strana relazione con Orion.
Allora il mio commento è una sufficienza raggiunta a stento grazie esclusivamente all'idea e alla protagonista. Lo stile, il worldbuilding e la trama sono, purtroppo, molto poco soddisfacenti.
L'idea è molto in linea con il trend del momento, la famosa dark academia, se non altro perché qua gli studenti crepano malissimo e la situazione non è intrisa di finto pericolo. La questione è che un'idea, se sviluppata male, non ha presa sulla mia mente e non si accende la lampadina della curiosità per i seguiti. Galadriel è un personaggio scorbutico, malmostoso, a tratti cafona, eppure è così per un motivo, le circostanze sono più che attenuanti e non finge di essere qualcosa che non è. Certo, il fatto che sia bellissima e che sia la prescelta a distruggere il mondo non profuma di novità, ma almeno è antipatica dall'inizio alla fine.
Il problema principale, per me, è stata la totale assenza di contestualizzazione. Inizi il libro e vieni catapultato dentro questa Scholomance, non ti viene spiegato mai il sistema magico, non hai nessun contesto degli eventi se non quello che viene detto nella storia, tutto regge su fili sottilissimi e trasparenti. Praticamente è da prendere così come viene, e la confusione iniziale è da sbrogliare stando attenti e facendo spallucce.
Lo stile non è niente di speciale, il romanzo si legge e ha un chiaro tono YA, quindi in linea con la storia, però è molto confuso e non so se è un problema di traduzione o se proprio la Novik è amante del butta sul foglio tutto quello che ti passa in testa anche se sono pensieri scollegati. Io non sono fan, infatti è stato il fattore determinante per il mio voto tiepido.
Si salva per la trama, se proprio voglio essere magnanima, che comunque ha un inizio (fumoso), uno svolgimento e una fine (ovviamente aperta al seguito). Non ha abbastanza ciccia sulle ossa, per i miei gusti è sempre troppo confusa e scarna, caotica e infantile, c'è sempre qualcosa che stona.
Detto questo, mi sembra chiaro perché non ho voglia di smanettare con il prestito ebook della biblioteca, non penso che lo sbattimento valga la lettura.
Con questo svolazzo di cattiveria, passo e chiudo.