15 gennaio 2012

Sabrina Jeffries
Un amore audace

Serie Zitelle di Swanlea 2 
Trama 
Daniel Brennan: l’unico uomo che può aiutare lady Helena Laverick a ritrovare la sorella scomparsa. Daniel Brennan: il furfante con il quale Helena pensava di aver chiuso per sempre. Per salvaguardare la reputazione e non destare sospetti, Helena e Daniel decidono di viaggiare come marito e moglie. Ma se fingersi una coppia risulta quanto meno irritante, il rischio trasforma gli screzi nel fuoco di una nuova passione. Riusciranno, una volta conclusa l’avventura, a riconoscere l’amore che li unisce? 




Commento
Stiamo migliorando. Lentamente, ma ci sono dei cambiamenti positivi. La serie decolla con questo secondo romanzo, la storia di Daniel, l'aiutante di Griff ed ex contrabbandiere, ed Helena, la sorella zoppa e rigida come uno stoccafisso. L'accoppiamento non poteva che essere tra due estremi, almeno nelle apparenze. Daniel viene definito più volte come un gigante biondo e bello, troppo imponente per far sentire a proprio agio le sorelle Swanlea. Helena è la maggiore delle sorelle, malata di polio e ormai corazzata da un muro impenetrabile che la isola da tutto e da tutti ma che sotto sotto cova una serie di desideri decisamente poco 'corretti'. I due sono costretti ad una convivenza forzata perché sono in missione di salvataggio per la minore delle sorelle. Ovviamente ai due poverini si scatena l'ormone, che già si era risvegliato nel primo romanzo. Da parte di lei non mi sorprende, perché lui è proprio un eroe interessante, ma da parte di lui mi sorge un attimo il dubbio: lui sembra essere più attratto dal carattere di Helena, che da tutto il resto. Considerando che lei zoppica, ha una gamba -suppongo- con i muscoli atrofizzati ed è una insopportabile zitellaccia per quasi tutta la prima parte, mi è sorto il dubbio che Daniel soffrisse di uno strano senso di masochismo. Non solo si sentiva inferiore per educazione e per qualità, ma trovava anche affascinante l'altezzosità di Helena, che per fortuna dopo un po' è svanita. Quindi se da una parte abbiamo un'eroina che smania segretamente di mettere le mani addosso all'eroe, dall'altra abbiamo un eroe che sogna un matrimonio con l'eroina, una vita felice che lo possa riscattare dal suo passato. Insomma, le parti si sono invertite, ma la cosa non è risultata esagerata e ha reso più interessanti i due personaggi. La storia è carina, molto più scorrevole e vivace del primo, con molte più scene 'interessanti' ma meno dialoghi frizzanti. E' come se Daniel e Helena comunichino più sul piano fisico ed ormonale che su quello verbale. Io, comunque, non mi lamento certo della cosa, visto che nel primo proprio l'eccessiva presenza di dialogo/battibecco tra i protagonisti mi aveva rallentato di molto la lettura. La fine è, però, un po' troppo sommaria: i cattivi diventano buoni oppure mansueti come agnellini e tutti vissero contenti. Va bene che io schifo le storie troppo avventurose, ma se vuoi mettere dei cattivi, almeno fai che lo siano per davvero! Pur essendo migliore del primo, e pur essendo stato piacevole, non me la sento di dare un voto pieno, perché manca ancora quel qualcosa in più che ti fa rimanere attaccata alle pagine. Spero nel terzo, ma non mi aspetto troppo.

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