12 giugno 2012

Adele Vieri Castellano
Roma 40 d.C. Destino d'amore

Serie Roma Antica 1

Trama
Leggereditore
ebook | € 4,99
40 d.C., Città di Roma, Gaio Giulio Cesare Germanico, Caligola, Imperatore.Marco Quinto Rufo è l’uomo più potente di Roma, secondo solo all’imperatore, Livia Urgulanilla ha un passato da dimenticare. Lui è un uomo temprato dalla foresta germanica, bello e forte che non conosce paura né limiti. Lei è un’aristocratica raffinata e altezzosa il cui destino è già scritto. Ma il dio Fato decide altrimenti e quando Rufo la porta via con sé non immagina lontanamente le conseguenze del suo gesto. Roma non è la Provincia dove tutto, incluso rapire una donna, è concesso. E anche se Caligola in persona decide di concedergliela, possederne il cuore sarà la più ardua e temeraria delle sue imprese. E Livia saprà donare il cuore a un uomo spietato che non esita davanti a nulla, se non a quello che sente per lei? Il primo romanzo di una trilogia che vi porterà in uno dei periodi storici più affascinanti del nostro passato; una storia che vi catturerà fin dalle prime pagine e alla fine ne rimarrete conquistati.

Commento
Mi sono Rufizzata a tempo di record. E ora vi dico anche com'è andata.
Vie en Rose 2012, la Leggereditore annuncia l'uscita di un romanzo ambientato a Roma scritto da un'autrice italiana esordiente. Io, tra me e me, sbuffo e penso 'si, si, dite che ci piacerà, che l'eroe è un figo pazzesco...ma lo dite voi!'. Quest'ultima parte mi esce ad alta voce, senza cattiveria ma con un tono da 'le ho sentite tutte'. Dopo un po' mi indicano una delle partecipanti e mi dicono 'è lei Adele!' al che io rimango di cacca perché quella ragazza era poco distante da me mentre pronunciavo le infauste paroline.
A distanza di 3 mesi da quel pomeriggio ho avuto la mia meritata punizione: mi sono Rufizzata senza speranza e posso confermare che aveva ragione la Leggereditore. Mi è piaciuto e l'eroe è un figo pazzesco.
Adele, darling, lo sai che dal primo assaggino mi è presa la smania, quindi non ti sorprenderà se sono rimasta folgorata. Me lo sentivo, acciderboli.
Partendo dal presupposto che il mio appetito era stato stuzzicato avevo tutte le intenzioni di possedere Ruf...ehm il romanzo. Ormai mi era presa la fissa del romano. Perché? Semplice. Io sono una di quelle lettrici che se acchiappi subito non mi perdi fino alla fine del romanzo. Rufo, appena compare, ti tramortisce lasciandoti in uno stato di beatitudine da collisione con maschio alfa; non puoi fare molto a parte sbavare, leggere, volere più Rufo e finire il romanzo e dire 'NUOOOOO Rufo è finito!'.
La Castellano ha creato un vero eroe alfa, con tutti gli attributi giusti, con le parole e le azioni giuste, con l'aspetto giusto e - soprattutto - con una storia e una credibilità che iniziano e finiscono seguendo un filo logico. Non se ne spunta fuori da una pagina all'altra facendo cose fuori luogo, non si trasforma in qualcosa di non letto e non apprezzato ma mantiene il carattere che ha fino all'ultima riga.
E' un aspetto che gradisco soprattutto quando l'eroe maschile è così forte. Rufo è un romano tutto d'un pezzo, prodotto della società dell'epoca. Non c'è spazio per l'essere gentiluomo perché lui e quelli come lui non lo sono (santo cielo, la scena in cui si carica Livia sul cavallo...esultavo come una cretina!). L'autrice ha saputo creare un personaggio forte, affascinante che non stanca ma che migliora con il procedere della storia. Fisicamente è un figo spaziale, come quelli che piacciono a me: scuro, alto, con lo sguardo truce, imponente e autoritario...da sbavo senza ritengo. Entra in scena lui e partono i brividi.
La cosa curiosa, però, è che la Castellano ha deciso di puntare su una sensualità e su un fascino meno 'estetici', dando rilievo a degli aspetti di solito sottovalutati. Livia, la protagonista, all'inizio non si lascia ammaliare dal potere di Rufo, odiandolo anche un bel po', ma oltre a tutto questo viene colpita a livello sensoriale. L'odore di Rufo, la sua pelle, la voce, lo sguardo sono tutti elementi che vengono presentati in modo vivido, quasi tangibile. Il nostro legato è gnocco sì, ma gnocco ad un livello più viscerale e istintivo e non di semplice avvenenza. Rufo ha carisma e fascino perché è un composto ricco e vincente di diversi elementi. Che posso dire? Sembra il concentrato del maschio alfa. Dovrebbero venderlo in tubetti: Concentrato di Rufo, per insaporire le tue minestre. Andrebbe a ruba.
Contrapposta a un eroe così ingombrante c'è Livia, la nostra eroina un po' bambina e un po' donna, vittima della condizione della donna nell'antica Roma. Ha un carattere strano, perché fino a metà romanzo non sono riuscita a inquadrarla bene, un momento si comporta come una ragazzina spaventata (terrorizzata da Rufo, infelice e decisa a tornare alla sua vita), un momento dopo tira fuori gli artigli e dimostra di potere tenere testa a Rufo non solo a parole ma anche a fatti. Mi piace molto che usi le parole come arma: nessuno osa contraddire Rufo, perché ne hanno paura, lei è atterrita dal suo potere eppure si sfoga dicendogliene di ogni colore - bestione è il mio preferito! - come se le parole fossero il suo unico modo per stabilire una distanza che Rufo vuole cancellare.
Non voglio raccontare cosa succede, perché il bello del romanzo è nel vedere come i due si comportano tra di loro, con gli altri personaggi e come si presentano agli occhi del lettore. Sono estremamente onesti, perché agiscono in modo realistico - fare altrimenti sarebbe stato un errore madornale - come le reazioni di Rufo alle altre donne (aaaaahh come mi parte l'oromone vendicativo assetato di sangue!), come le reazioni di Livia a ciò che le succede.
Livia, a modo suo, si contrappone a Rufo nel modo perfetto perché mantiene la sua dolcezza e la sua innocenza, che avevano attratto Rufo all'inizio, graffiando quando deve. C'è un gioco di 'stuzzico e mi diverto' da parte di Rufo e di 'gonfio il pelo ma ti mangerei' da parte di Livia. Stuzzicanti e molto coinvolgenti i momenti che passano assieme perché sono pochi, sono curati e descritti senza bisogno di usare lingue e palpate per esprimere sensualità e passione.
Veramente piacevole lo stile di Adele, curato senza essere esagerato, preciso - con tanto di glossario dei nomi - con descrizioni 'tattili' che bucano la pagina. Il ritmo e le scelte narrative sono decisamente azzeccate: Rufo e Livia hanno spazio ma sono molto presenti anche come singoli e non solo come coppia. Interagiscono con ciò e con chi hanno intorno e questo rende la storia molto più ricca e stuzzicante di un classico romance. La Castellano è riuscita anche a incastonare una storia d'amore secondaria, meno travagliata ma comunque molto piacevole.
Insomma, direi che il voto pieno è più che meritato. Mi è piaciuto talmente tanto che vorrei leggerne ancora. Voglio ancora Rufo, voglio ancora Livia e - ho paura a dirlo - voglio pure Caligola. Voglio anche i batavi, ma questo è un altro discorso. Uno che, spero, la Castellano approfondirà in un futuro.
Rufizzatevi, è un ordine!

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Wow, che bella recensione... Anche se non dovrei stupirmi, perchè mi piace un sacco leggere i tuoi commenti!
Ho adocchiato questo romanzo da un pò e anche per me sono risultati "letali" gli estratti diffusi in rete; lo acquisterò fra due settimane, quando finisco col lavoro; non vedo l'ora! Fra l'altro pure io all'inizio ero diffidente: quasi sempre. l'uscita di un romanzo di un'autrice italiana è accompagnato da una pubblicità martellante (e capisco anche il perchè) e da recensioni della sorella-mamma-amica del cuore "leggermente" di parte, ma quello che ho letto finora del libro in questione mi ha davvero catturato!

Grazie Miraphora per il tuo blog, è davvero prezioso!

Lorna

Anonimo ha detto...

Sono entrata per leggere la bella recensione di Miraphora, che apprezzo molto, e ho letto anche il tuo commento, Lorna. E' la seconda volta in breve tempo che leggo qualcosa del genere a proposito delle autrici italiane (che siamo tante e con individualità ben precise)e non so a cosa sia dovuta questa voce che comincia a girare. Posso parlare per me: non ho madre, né sorelle (sono figlia unica), due figli maschi i cui mondi sono lontanissimi dai miei romance e non mi sognerei mai di coinvolgere le mie amiche per avere una recensione positiva (la maggior parte di loro ha saputo che scrivo solo con il mio arrivo in libreria). Considera che L'anello di ferro ha avuto una cinquantina di recensioni (di cui mi sono accorta, quindi forse anche di più)e posso solo ripetere quello che dico spesso: le recensioni positive mi emozionano sempre tanto, quelle più critiche servono a farmi riflettere e riconsiderare certe convinzioni. Ti saluto e un abbraccio a Miraphora (e anche alla mia amica Adele).
Ornella Albanese

Adele V. Castellano ha detto...

Miraphora, una recensione da 10 e lode, non posso dire altro se no risulto di "parte". Sei stata brava ed arguta come sempre.

Un abbraccio.

Miraphora ha detto...

@Lorna:
Grazie mille per il tuo commento! Mi fa piacere sapere che le mie recensioni sono utili a qualcuno, anche se mi stupisce che vengano apprezzate così tanto! Certe volte mi sembra di scrivere con i piedi :P

In realtà io ero sospettosa perché non mi fido quando un editore o poche persone in rete sbandierano ai 4 venti quanto stupenderrimo sia un certo libro o una certa serie. Mi fido solo dei numeri: se vedo molti commenti allora è un altro discorso, ma fidarsi di pochi pareri personali è sempre un rischio.

@Ornella:
Grazie del commento *_* Mi sento importante, adesso :P
Io credo che il pregiudizio autrice italiana=raccomandata nasca - come ho detto sopra - dal fatto che in questo ambito ci si conosca un pò tutte e, vuoi per amicizia o per interesse personale, molte si sperticano in lodi a volte anche poco sentite. Come se si sentissero in dovere di dare solo commenti positivi. Questo, ovviamente, non significa che l'apprezzamento per un'autrice non sia meritato, solo che -secondo me- rimane sempre il dubbio sulla sua onestà!

@Adele:
Sono davvero contenta che ti piaccia :) Avrei voluto fare di meglio, ma a volte è meglio essere sinceri anche se poco 'ordinati'. Spero solo che il mio piccolo contributo aiuti Ruf...ehm aiuti TE! :P

Anonimo ha detto...

Grande Miraphora,
detta così suona molto meglio. E' possibile che lettrici che mi hanno conosciuta desiderino esprimermi solidarietà e simpatia, invece non mi vedevo proprio nell'autrice che fa scrivere a madri e sorelle (che non ho) recensioni ingannevoli! Chiedo perdono a Lorna per aver frainteso! Ciao a tutte,
Ornella Albanese

Anonimo ha detto...

[Ottima recensione, come sempre.]
Uffa e uffa mi toccherà leggerlo!
E non volevo!
Non sopporto le storie "ai tempi di Roma" andrò cmq a recuperarlo in libreria la settimana prossima.

Tra l'altro ti faccio i complimenti anche per la bellissima recensione di - The darkest hour di Maya Banks - sperando di poterlo leggere in italiano un giorno, secondo me merita davvero per la trama che non è la solita storia trita-e-ritrita.

E già che ci sono hai visto la cover del nuovo libro della Ward?
http://www.goodreads.com/book/show/13570854-lover-at-last
Beh, dai una sbirciata ai commenti delle lettrici e dai una *sbiarciata per bene* a quelli di una certa Samantha e uhm ... consiglio un secchio per la bava.

Ciao.

Franci

Miraphora ha detto...

@Franci

Fammi sapere se, alla fine, ti sei rufizzata anche tu! ^_^

Ti ringrazio per i complimenti per la recensione della Banks. Sto facendo una full immersion nella serie, curiosa come sono non potevo accontentarmi di un solo fratello :P

Ho visto la nuova cover della Ward e mi spiace che sia incompleta. Manca la lacrima e spero solo che l'aggiungeranno nella fase finale. Sarebbe un peccato avere un Qhuinn incompleto sulla copertina! ^_^

Anonimo ha detto...

Io e Rufo al momento nn abbiamo fatto amicizia: sono arrivata al terzo cap. del libro ma non mi ha preso più di tanto, l'ho rimesso in libreria in attesa di essere imparziale nella prossima lettura -come ti avevo già detto non mi piacciono i libri/film "ai tempi di Roma..."

Per quel che riguarda la cover di "Lover at last"
non solo *manca* la lacrima (che non è un semplice tatuaggio - quindi il fatto è grave)non vedo nemmeno uno dei tanti piercing di Qhuinn, ma io dico, ma la Ward come ha fatto a non accorgersene!
E nessuno su FB et simili gli ha lasciato un messaggio?
(Io non sono iscritta a FB)

Ottima recensione anche per il secondo libro dei fratelli Kelly, a questo punto voglio essere adottata.

Ciao.

Franci

Anonimo ha detto...

Ciao,
ho letot il libro in meno di due giorni e devo dire che, a distanz adi una settimana e dopo altre letture, tengo ancora in mente Rufo (ma io preferisco Marco Quinto!!!) e Livia! Mi è piaciuto anche perché l'Antica Roma non è molto gettonata come scenario per un romanzo storico però ho adorato la descrizione dei luoghi e degli usi. Complimenti alla Castellano per il grande lavoro di ricerca e per la grande creatività. Aspetto il prossimo (se ci sarà).

Anonimo ha detto...

scusate ma Miraphora ha ragione! RUFIZZATEVI TUTTI! E a te Adele i miei più sentiti complimenti per il libro...c'é scritto che è una trilogia e non vedo l'ora di leggere il prossimo! ti prego devi dirmi però che i tre libri sono tutti incentrati su Marco e Livia se no muoiooooo...sono drogata di Ruffaina...bisognerebbe formare un fan club Rufo...comunque io amo le storie d'amore e questa sinceramente le supera tutte...anche perchè è ambientata nel periodo storico che più preferisco...mi dispiace per Stephenie Meyer ma questo libro LI SUPERA TUTTI!!!!! I <3 Roma 40 d.C. destino d'amore!!!!! <3 <3 <3 <3 <3


Eleonora

Miraphora ha detto...

Edward vs Rufo.

Chissà chi vince X°°°°D
Già mi vedo il povero vampirello adolescente schiacciato sotto agli zoccoli di un Rufo a cavallo *sbav*

Anonimo ha detto...

Finalmente l'ho letto.
Che dire Mira?
*S-t-u-p-e-n-d-o*
Io che non sono una tipa da romanzi d'amore.
Io che detesto cordialmente ancora dai tempi delle scuole elementari Roma & Company.
Grazie alla tua recensione, ho cambiato idea e senza alcun pregiudizio mi sono immersa in questa stupenda lettura.
Ogni tanto guardavo quante pagine mancavano alla fine del libro perchè non volevo finirlo,cosa rara per me, e ora chissà quanto tempo mi toccherà aspettare per il secondo titolo di questa trilogia, che potrebbe pure diventare una saga e andare avanti fino alla fine dei tempi per conto mio.
Ho gradito molto il glossario alla fine di questo voluminoso gioiello.

Ciao.

Franci

Miraphora ha detto...

Vai Franci! Un'altra rufizzata e contenta! Non poteva essere altrimenti ^_^

Anonimo ha detto...

Sto pensando seriamente di rileggerlo questo fine settimana, non mi succedeva una cosa simile da secoli.. vediamo ... da quando iniziai la saga dei Vampiri e le Streghe di Mayfair di Anne Rice, tra l'altro non ho mai capito il senso del suo "La bella addormentata" forse era meglio che si sfogasse alla grande con suo marito invece di scrivere quella cavolata.

Franci