22 luglio 2012

Jeaniene Frost
Crepuscolo cremisi

Serie Night Huntress World 1
Titolo originale First Drop of Crimson

Trama
Fanucci | ebook | € 4,99
Denise MacGregor, la migliore amica umana di Cat, si ritrova nel giro di poco tempo a dover affrontare il lutto di due cugini e una zia morti apparentemente d'infarto. Dietro a quelle inspiegabili tragedie si cela in realtà la mano spietata di un demone mutaforma, Raum, il cui scopo è riprendersi un antenato MacGregor sfuggito alle sue grinfie dopo avergli venduto l'anima. La ragazza ripiomba così, suo malgrado, nel mondo dei non-morti iniziando una lunga ed estenuante ricerca del lontano parente Nathanial, per liberare sé stessa e il resto della famiglia dalla morsa demoniaca. Ad aiutarla c'è Spade, il vampiro dandy con l'aria da bel tenebroso che ha in comune con lei solo un torbido passato. I due, da sempre attratti l'uno dall'altra nonostante la loro profonda diversità, si lasciano travolgere da una grande passione che tuttavia potrebbe rivelarsi sempre più letale. Nei continui spostamenti tra gli Stati Uniti e l'Europa, Spade e Denise incontrano vecchi amici pronti a sostenerli Ian, Crispin e la stessa Cat, ma anche farabutti immischiati in loschi traffici di droga contro cui lotteranno fino allo stremo delle forze. Perché alla prima goccia di sangue tutto può succedere, e la battaglia tra mortali e morti viventi avrà inizio...

Commento
Dopo tot romanzi incentrati su una coppia – e che coppia Cat e Bones – la Frost ha preso la strada degli spin-off sfruttando, giustamente, tutti i personaggi secondari che aveva creato da contorno fino ad ora.
Diciamocelo, di materiale ne aveva veramente tanto. Basta pensare al vampiro millenario Mencheres, al nobile Spade, Vlad, Ian e al mio preferito Tate. Quindi, tenendo conto dei romanzi precedenti e delle capacità dell’autrice di creare una storia eccitante e coinvolgente, ero convinta di avere tra le mani un romanzo spin-off stand alone su Spade e sull’amica di Cat, Denise, che mi avrebbe presa esattamente come le storie precedenti. Eppure devo ammettere di non essere rimasta pienamente soddisfatta dalla storia e dai personaggi. Forse la Frost rende meglio quando ha più spazio di un romanzo per raccontare la sua versione, non lo so, in ogni caso ho dato un voto di 3 perché proprio non ho avuto nessun motivo per bocciarlo o promuoverlo a pieni voti.
In generale il problema di questo libro è la noia. Spade è noioso, per quanto sia discretamente affascinante il vampiro traumatizzato dalla morte della amata umana sa di già letto. Come personaggio maschile non ha lo stesso carisma di Bones, o meglio la Frost non ha saputo creare un personaggio che si potesse mettere allo stesso livello di Bones senza esserne un debole riflesso. Spade sembra uscito da un vampire romance, eppure questo libro non fa parte di questo genere, con il suo essere galante, premuroso e dedito ad aiutare l’eroina Denise.
Bisogna capire una cosa: a Spade piace Denise fin dalla loro comparsa nei romanzi precedenti, però la Frost ha deciso di non farne parola fino a che Spade stesso ammette di essere attratto da lei. Allo stesso modo Denise, pur piangendo il marito morto cronologicamente 1 anno fa, aveva sentito una strana attrazione nei confronti di Spade, marito o meno. Quindi il loro rapporto è abbastanza scontato: Spade che lotta per farla innamorare di lui e Denise che si tira una sfilza di pippe mentali sul marito morto e sui sensi di colpa.
Insomma, capisco il dilemma ma ad un certo punto la noia mi assale lo stesso. Tanto più che Denise è uno di quei personaggi che sanno rendersi fastidiosi appena aprono bocca. Basta poco e il fascino della scena sparisce in un puff. La trama non è particolarmente originale, certo si trova l’espediente magico per ovviare all’umanità di Denise…ma niente degno di nota.
Diciamo pure che quella di Spade e di Denise è una storia trascurabile, che poteva anche non essere scritta/letta e che non ha migliorato per niente la qualità della serie. D’altronde, con due personaggi così sciapi e poco interessanti si poteva fare veramente poco. Certo, è piacevole da leggere e – per fortuna – veloce ma io ho dovuto sempre tirare fuori il libro dopo avermi fatto un discorsetto tipo ‘prima vai avanti prima lo finisci’. Penso che questo dica tutto. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Per me è un'occasione mancata. Quello su Mencheres è un pochino più decente.
Incrocio le dita (anche dei piedi) per quello su Vlad e sopratttutto Ian: che per me ha un bel potenziale, spero che scriva un libro degno di lui, che non mi caschi come una pera cotta dopo un capitolo e non passi i restanti (capitoli) a tormentarsi e robe del genere.
Ciao.

Franci