8 ottobre 2012

Thomas Hardy
Jude l'oscuro

Titolo originale Jude the Obscure

Trama
Newton & Compton
pag. 300 | € 4,90
E' la storia di Jude Fawley, un ragazzo di campagna che ama studiare e sogna di entrare all'università di Christminster (Oxford), ma non può permettersi neppure di andare a scuola. Dopo un matrimonio fallito a cui era stato costretto con l'inganno, si trasferisce a Christminster. Lavora come scalpellino restaurando le facciate di quegli stessi collegi universitari ai quali gli è negato l'accesso, e conosce la cugina Sue Bridehead, una giovane colta e emancipata di cui s'innamora subito. Sue sposa un anziano maestro di scuola, pur non amandolo, e quando decide di abbandonarlo e di andare a vivere con Jude, lo fa tra dubbi e sensi di colpa. La loro convivenza sarà osteggiata dalla società, che rifiuterà a Jude un lavoro, e non potrà non finire in tragedia.
"Finché ti sto vicino, sono relativamente felice. E' più di quanto meriti questo infelice mortale, che io sono; tu spirito, tu creatura incorporea, tu caro, dolce, spettro ossessionante, che sembri non essere fatto di carne, così che, talvolta, quando ti stringo tra le mie braccia, mi aspetto quasi di attraversare il tuo corpo, come se fosse aria! Perdonami di essere così volgare, come tu dici!"
Commento
Ho una passione smodata per Hardy.
La masochista che è in me gioisce davanti alle sue storie e i miei neuroni bruciati da troppe letture poco impegnate si risvegliano brutalmente. Uno all'anno. E' questo il ritmo che mi sono imposta: un romanzo all'anno per far fuori tutta la produzione letteraria di Hardy e, forse, se sarò nel mood giusto anche quella poetica.
Ho sforato questa volta, aspettando due anni, ma solo perché Tess è stato un romanzo impegnativo, che ha lasciato un segno - un solco - che non potevo colmare così velocemente.
Ad un prezzo ridicolo la Newton & Compton ha pubblicato la versione tascabile di Jude, con una copertina tratta da una scena del film del 1996 e una grafica di un colore sabbia tenue che mi ha ipnotizzata. Odio, odio quando amo così tanto un'edizione. Divento ossessiva, la tocco, la stropiccio, la piego, la sottolineo e faccio le orecchie. L'ho finito eppure continuo a toccarlo, a sfogliarlo e rigirarmelo tra le mani. Odio diventare dipendente da un romanzo...eppure lo amo. Amo poter ricordare un romanzo per la sua storia, per ciò che è stato e ciò che può essere ora.
Hardy è un maestro dei drammi della gente comune, sa mettere a parole - brutalmente - le vicende positive e negative dei suoi personaggi. Non si impone, non influenza la storia, ma si limita a esporre i fatti così come sono.
La storia di Jude è quella di un uomo comune: partendo dalla sua infanzia, passando per l'adolescenza e arrivando ai suoi 30 anni quando la storia si ferma. Jude nasce da una coppia sfortunata: secondo un credo condiviso da tutti i Fawley non sono gente da matrimonio. Ogni volta che un Fawley si sposa, inevitabilmente viene perseguitato dalla sfortuna e finisce per soffrire. Jude, quindi, nasce con una macchia, una tara, una colpa che gli viene rinfacciata costantemente. Jude, il ragazzino giudizioso, troppo sensibile, che aspira a diventare ciò che non potrà mai essere, ispira un affetto inaspettato. Nella sua innocenza intenerisce come solo i bimbi sanno fare. Spera sempre di poter raggiungere il suo sogno: laurearsi all'università, ma più di tutto vuole imparare, conoscere, assorbire tutto quello che i grandi pensatori hanno da insegnargli. Non gli importa se ci metterà una vita intera, Jude non accetta mai di darsi per vinto. Ha una costanza, una passione che gli bruciano dentro e che niente e nessuno potranno mai cancellare. Ma Jude, come tutti, è fatto anche di carne e sangue e - proprio perché ha vissuto per anni tra le pagine dei suoi libri - finisce per farsi raggirare con deprimente facilità dalla terribile Arabella. Arabella rappresenta, in modo chiaro, tutti gli istinti più bassi dell'uomo: con lei Jude si lascia andare alla passione carnale, all'odio, all'ira e asseconda le sue debolezze. Ma Jude, grazie alla sua volontà di migliorarsi, riesce a liberarsi di Arabella e si lascia dietro le spalle il passato. Si libera, in un certo senso, dei bisogni dell'uomo comune e persegue il suo sogno. Quando si trasferisce a Christminster pensa solo alla sua istruzione e a lavorare per guadagnare abbastanza soldi per l'iscrizione. Quello che non si aspetta è che la sola vista di Sue Bridehead, sua cugina, lo catapulta nuovamente a terra. Jude brama la sua presenza, vuole essere vicino a lei e si accontenta di osservarla da lontano. Sue è il contrario di Arabella: dove questa è meschina, calcolatrice e grezza, Sue è quasi monacale, frigida, totalmente ignorante di ciò che le sue azioni provocano nel prossimo. E' una bella ragazza Sue, sembra una visione agli occhi di un povero scalpellino. E' fiera, indipendente, libera. Jude è affascinato dal fatto che Sue rifiuti in toto le convenzioni sociali. Non solo le rifiuta, è fisicamente incapace di seguire le regole sociali: è terrorizzata, schifata quasi, dall'idea del matrimonio. Non le importa quello che la gente dice e pensa di lei, e non sente mai la necessità di giustificare le sue azioni. Solo quando si rende conto che fa soffrire Jude ritratta le sue parole.
O mio povero compagno e amico, dovrai soffrire ancora!
Sue è la sofferenza di Jude fatta persona. Lui la idolatra, la venera, lei è l'espressione fisica di un misto di santità, istruzione, e carnalità e lui non può niente, niente, di fronte a lei. Jude farà tutto ciò che lei vuole, ogni cosa, accetterà ogni idea assurda, ogni cambio di pensiero, accetterà ogni colpo che Sue gli infliggerà e si lascerà morire, quando capirà che - alla fine - la sua pazzia ha cancellato la sua Sue, la donna che amava.
Il matrimonio è un tema portante nel romanzo. Jude combatte con la convinzione che un Fawley non si debba sposare perché non è destinato...combatte fino a convincersi che non ha nessuna importanza perché ciò che conta è la volontà del singolo. Mentre Sue vede il matrimonio come una costrizione, come il modo perfetto per uccidere il sentimento: per lei è un obbligo crudele che la legherà per sempre al volere di un'altra persona. Sue non accetta di ripetere l'esperienza con Jude perché non vuole, in nessun modo, che il loro rapporti cambi. Vivono assieme per anni, hanno dei figli, il loro rapporto si trasforma da spirituale a fisico ma mai, nemmeno per un momento, il matrimonio viene visto come coronazione del loro amore. Per loro è morte.
E morte sarà perché Sue vive la morte dei bambini come una punizione divina: ha abbandonato il primo marito per stare con Jude e il trauma l'ha resa folle. Si convince di poter salvare la sua anima solo abbandonando Jude e tornando sui suoi passi. E' terribile l'egoismo di questo personaggio e altrettanto terribile sopportare le pene di Jude. Mentre lui vive con dignità fino all'ultimo respiro, sempre onesto con sé stesso, completamente devoto a Sue, il lettore scuote la testa incredulo: tanta sfortuna, tanto dolore.
Hardy fa questo effetto. Concentra con clinica precisione ma con parole sublimi la vita delle persone comuni e cerca di attenersi a quello che - secondo lui - può essere la realtà. Un uomo come Jude e una donna come Sue sono come degli alieni nel loro tempo. Troppo moderni, troppo estranei nel loro mondo. Non potevano essere felici. Non era destino.
"Sembrano una persona sola divisa in due."

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