26 giugno 2013

Lisa Kleypas
Pomeriggio d'amore

Serie Hathaway 5

Trama
I Romanzi Mondadori
ebook | € 2,99
Beatrix Hathaway si trova più a suo agio in mezzo alla natura che non nelle sale da ballo. Nonostante le Stagioni trascorse a Londra, non è mai stata seriamente corteggiata né conquistata, e si è rassegnata a un futuro senza amore. Quando l’amica Prudence le rivela il proprio disappunto per le noiose lettere che riceve dal suo papabile fidanzato, il capitano Christopher Phelan impegnato nella guerra di Crimea, Beatrix si offre di rispondere al suo posto. Ciò che inizia come un innocente inganno, tuttavia, si trasforma inaspettatamente in qualcosa di profondo e passionale per entrambi, e Beatrix si scopre innamorata. Al suo ritorno, Christopher sarà più che mai determinato a fare sua la donna che attraverso quelle lettere lo ha definitivamente conquistato...
"Eppure...io vi amo. Lo giuro sulla luce delle stelle. Non lascerò questa terra, finché non avrete udito queste parole dalla mia bocca."
Commento
Al contrario, questa volta, scelgo una citazione all'inizio del libro che è anche una dichiarazione d'amore nuda, pura, priva dei limiti imposti dal conoscere fisicamente l'altra persona.
Sì, perché i due protagonisti non usano i mezzi classici per conoscersi, ma lo fanno attraverso le lettere. Normalmente la Kleypas sfrutta la fisicità dei personaggi - soprattutto quelli maschili - per creare il primo legame basato sull'attrazione, per poi costruire tutta la relazione e l'innamoramento. Ma è una caratteristica fissa quella della presenza fisica, costante dei due personaggi. Questa volta, invece, ha fatto il contrario: ha diviso all'inizio, per unire alla fine.
Lasciamo perdere le circostanze, guardiamo al contenuto: Beatrix rivaluta una persona - Christopher - che aveva giudicato superficiale e maligno e Christopher subisce un cambiamento che lo trasforma in modo radicale, dal quale esce più profondo e più concentrato sulla sostanza delle persone.
Con un personaggio femminile come Beatrix, del resto, la Kleypas doveva per forza andare contro le convenzioni del romance e creare una storia che riflettesse appieno l'unicità di Bea (nell'universo Hathaway). Da brava eccentrica di famiglia, Beatrix sfida le regole della società seguendo il suo istinto in ogni cosa: animali, famiglia, ma soprattutto riguardo alla sua vita. Seppur affascinante, Bea non viene mai presa sul serio dai suoi spasimanti: la vedono come una creatura bizzarra ed esotica e non vanno al di là, accecati dalle regole della società. Per questo la Kleypas riesce a dare un'interpretazione del personaggio che si distacca del tutto dall'immagine che mi ero fatta di lei: dalla bambina che scorazza nei campi con le sue bestiole, Bea diventa una donna con gli stessi desideri e le stesse debolezze delle ragazze della sua età. Soffre quando la sua amica la definisce strana, non desiderabile e soffre ancora di più quando le persone leggono nel suo amore per gli animali un'inadeguatezza sociale e morale che la escludono di fatto dai meccanismi di seduzione dei suoi coetanei.
Quando comincia a scambiarsi lettere con un povero soldato al fronte, il suo radar si sintonizza subito sulla sofferenza e sulla depressione di Christopher, tanto da spingerla a fingersi di essere un'altra donna per continuare a tenere viva la scintilla di vita in Phelan. Poco importa se proprio lui l'aveva giudicata buona solo a stare con i cavalli, Beatrix impara a conoscerlo e a farsi conoscere come non ha mai fatto. Attraverso le lettere entrambi mettono a nudo i loro sentimenti, i loro desideri e le loro paure e si ritrovano come anime affini.
E' questo a rendere speciale il romanzo, questa la parte in cui una storia d'amore nasce senza che i due sappiano che faccia hanno, senza attrazione sessuale, senza conflitti.
Poi, naturalmente, Christopher torna a casa, scopre l'inganno di Beatrix e il romanzo perde gran parte della magia che aveva quando i due non si erano mai incontrati. Certo, l'autrice è una garanzia e la storia non risente granché del ritorno allo schema standard del romance, ma ammetto di aver preferito l'approccio iniziale - anche se meno sensuale.
Beatrix, aimé, appena incontra Phelan si comporta esattamente allo stesso modo di quando cura un animale ferito: alla stregua di un cane rabbioso, Christopher diventa un essere da salvare e - anche se i suoi metodi funzionano nei momenti di crisi - questo suo tornare all'immagine di sé che la identifica solo in parte mortifica tutta la parte precedente, quando nessuno dei due si nascondeva dietro ai gesti della quotidianità.
Certo, la storia emoziona, coinvolge, fa ritrovare lo spirito degli Hathaway (Leo spicca, come sempre), eppure non chiude la serie con quel botto che speravo di trovare. E' come se la povera Bea si sia trascinata troppo a lungo da un romanzo all'altro e arrivata al suo turno non abbia avuto le energie necessarie per essere anticonvenzionale fino alla fine.
Poco male, questo è comunque un ottimo romanzo, che mantiene alto il livello della serie ma che non lascia il segno come altri hanno fatto. Merita di essere nominato Artur, il cane di Christopher, per la tenerezza che suscita ad ogni sua apparizione o ogni volta che Phelan parla di lui.

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