16 giugno 2014

Rebecca Donovan
Una ragione per restare
Una ragione per vivere

Serie Il nostro segreto universo 2 e 3
Titoli originali
Barely Breathing
Out of Breath

Trama
Newton & Compton | pag.476 - 446 | € 9,90
Tutti a scuola conoscono il segreto di Emma Thomas. Il suo silenzio l'ha portata a un passo dalla morte, ma adesso è tutto finito e nessuno potrà più farle del male. Ora Emma può riprendere in mano la sua vita, circondata dall'affetto della sua grande amica Sara e dall'amore di Evan, che le è stato sempre accanto. Di notte però gli incubi non smettono di tormentarla, e quando sua madre torna a cercarla, Emma scopre che il passato non si può cancellare e che certe ferite sono indelebili. Solo una persona riesce a darle la tranquillità di cui ha bisogno: un ragazzo solitario e misterioso che sembra capirla meglio di tutti, più di quanto possa fare il suo amato Evan.
Emma Thomas ha scelto di fuggire. È scappata via da Weslyn lasciandosi alle spalle gli incubi del passato. Ha chiuso a chiave il suo cuore e ha deciso che non permetterà a nessuno di raggiungerla, di riempire il vuoto che sente dentro. Ora è all’università in California, ha stretto nuove amicizie e ha un nuovo ragazzo. Con Evan, il suo grande amore di una volta, è tutto finito: Emma sa che gli ha fatto troppo male e che è troppo tardi per tornare indietro. Ma Evan non ha dimenticato la ragazza che gli ha spezzato il cuore. La sta ancora aspettando, e quando arriva l’estate nulla potrà più opporsi al loro destino.
Nell'equilibrio instabile della mia vita, avevo conosciuto amore e dolore. Il dolore mi aveva reso più forte, ma era l'amore che mi aveva sostenuto quando ero debole. Ero una sopravvissuta. E adesso volevo concentrarmi a vivere la mia vita.Quello era solo l'inizio della nostra guarigione. Del nostro perdono. Sapevo che alle volte avrei dovuto lottare, e avrei dovuto lottare per ogni singolo respiro. Dovevo solo ricordarmi che c'era sempre una scelta. E io avevo scelto di vivere. Avevo scelto di amare. Avevo scelto di respirare.
Commento
La Donovan mi ha spaccato il cuore e poi l'ha ricostruito un pezzettino alla volta.
Onestamente non so come cominciare il commento a questi due romanzi, perché so che non c'è un modo per razionalizzare le emozioni ancora troppo fresche nel mio cuoricino.
Una cosa mi sta rimbalzando in testa, però, ed è una di quelle convinzioni che aumentano a dismisura l'effetto di un romanzo. Sono molto contenta di averli letti uno di seguito all'altro, senza pause, senza tempo per metabolizzare, senza darmi la possibilità di ritrovare il respiro alla fine di Una ragione per restare. Se fossi stata più paziente e non avessi divorato Una ragione per amare appena uscito probabilmente avrei vissuto un'esperienza molto più intensa e coinvolgente e, considerando la centrifuga emotiva che ho subito durante la lettura, ci si può fare un'idea abbastanza precisa della potenza di questa trilogia.
Il primo romanzo ci aveva lasciati con una chiusura cliffhanger da infarto dopo 443 pagine in cui ho imparato ad avere bisogno dello stile della Donovan e a conoscere Emma e Evan. Il secondo romanzo inizia mesi dopo il terribile episodio finale e ci risparmia, in un certo senso, i momenti bui di ripresa. Ci illude quasi che la storia possa finalmente proseguire su toni più leggeri, con una trama frivola e stucchevolmente romantica. Ma la Donovan ha un obiettivo preciso e non cambia rotta.
Una ragione per restare è corposo e oscuro più del romanzo precedente, più difficile da gestire a livello emotivo e più cattivo - in un certo senso - perché pone i personaggi di fronte al cambiamento che viene dal di dentro.
Emma si trova tra l'incudine e il martello: non solo deve metabolizzare ciò che si è lasciata alle spalle e gli strascichi di anni di abusi, ma deve anche imparare a gestire se stessa e tutto ciò che si smuove dentro di lei. Detto così sembra semplice ma l'autrice è tutto tranne che superficiale. Non cambia il suo stile e procede a sviscerare la storia con la solita calma e la solita lunghezza perché deve costruire un crescendo, come se stratificasse tutto, caricando il macigno sull'anima del lettore.
Perché il macigno c'è, arriva, si fa sentire, anche se si prende il suo tempo. Così quando Emma ricerca un nuovo equilibrio provando a riprendere i rapporti con la madre la caduta rovinosa arriva gradualmente, perché il crollo totale non è una botta improvvisa ma un susseguirsi di sofferenza. Emma sbaglia in questo romanzo, così tante volte e per così tanti motivi che alla fine non ci si sorprende molto della sua ultima scelta, anche se comunque fa un male bestia. E' massacrante leggere di come allontana poco alla volta Sara e Evan pur non rendendosene conto, di come ricerchi ciecamente la sofferenza e di come riesca a razionalizzare solo con chi è come lei. Ma poteva essere altrimenti? Poteva Emma comportarsi in modo diverso, come se niente fosse? Così il respiro piccolo e tremulo che avevo preso all'inizio del romanzo si blocca ancora in gola e torno a soffocare.
Ed è stato in questo momento che ho cercato Una ragione per vivere, iniziandolo disperata e angosciata. Ed è per questo che sono contenta di aver seguito il consiglio di Mor perché altrimenti sarei rimasta ancora a quel momento, a quella sensazione, senza andare veramente avanti.
Con l'ultimo romanzo la Donovan ha fatto un lavoro diverso. Ormai con Emma aveva messo a nudo tutto, ogni singola paura e ogni singola speranza, mentre aveva lasciato in ombra Evan, mettendolo lievemente da parte nel secondo romanzo. Qui non solo cambia il tono, sveltendo notevolmente il ritmo, ma cambia anche ambientazione come se volesse lasciarsi alle spalle il passato dei suoi personaggi. In effetti, quando fa tornare Emma a Weslyn le cose prendono una strada brutta e deprimente ma la ripresa è istantanea, decisa, forte, potente perché questa volta Evan entra di prepotenza nella narrazione con il suo punto di vista.
Da questo punto è tutta una discesa sia per Emma - soprattutto per Emma - che per il lettore, consumato e sofferente. Grazie a Evan si ha la possibilità di vivere tutto in modo più maturo, più pensato, proprio come Evan stesso si presenta: è lui la colonna portante finale, come Emma ribadisce più volte, è lui che raddrizza con la sua pazienza e che - lontano o vicino - riesce a dare a Emma un punto saldo solo grazie al suo amore. Evan è un personaggio pacato, di quelli che urlano poco dalle pagine ma che sanno rendersi indispensabili, necessari e vitali non solo alla protagonista o al lettore ma a tutta la storia. Senza Evan mancava un pezzo enorme, un interno blocco emotivo che era fondamentale per Emma così, appena torna, l'idea di un lieto fine - un pò contorto - non è poi così lontana.
La Donovan è stata brava. Coerente, paziente, precisa, profonda e nonostante molti pensino che i romanzi siano lunghi e prolissi, per me ogni parola è stata importante, ogni frase e ogni paragrafo avevano uno scopo, un senso che andava al di là del momento e che serviva a costruire personaggi e storia nel giusto modo. Ed è per questo che Emma - nel bene e nel male - mi si è radicata così a fondo. Faccio fatica a rendermi conto che questa storia è chiusa e un pò non voglio lasciarla andare. L'unico conforto è che la Donovan ha in programma di scrivere una trilogia su Jonathan (personaggio controverso che appare in questi due romanzi) e un altro romanzo che uscirà a Settembre. Non mi importa se verrà pubblicata in Italia io la seguirò comunque.


Nessun commento: