7 agosto 2014

Monica Murphy
Promettimi che mi amerai

Serie One Week Girlfriend 3
Titolo originale Three Broken Promises

Trama
Newton & Compton
pag. 317 | € 9,90
Colin e Jen sono amici fin dall'infanzia, ma nessuno dei due ha mai avuto il coraggio di ammettere i propri sentimenti: tra loro c'è un legame fortissimo. E un'attrazione esplosiva, irrefrenabile. Troppo intensa per continuare a far finta di nulla, soprattutto adesso che lavorano insieme e sono coinquilini. E così un giorno Jen decide di dare una svolta alla sua vita: è arrivato il momento di andare avanti da sola e non fare più affidamento sul ragazzo che l'ha sempre protetta come un fratello maggiore... Il ragazzo di cui è sempre stata innamorata ma che non potrà mai avere. Colin prova a convincerla a restare, ma Jen è irremovibile: ci sono cose del suo passato che non gli ha mai confessato, ed è troppo tardi per tornare indietro...






Commento
Credo che ormai la rottura possa essere ufficializzata. Io e Monica non siamo sulla stessa lunghezza d'onda, non ci capiamo proprio, e non ha senso per me seguire un'autrice che non stimo e che non mi regala nessun piacere durante la lettura.
Con i primi due romanzi della serie ho tenuto duro, sia perché raramente chiudo con un autore al primo tentativo (devi proprio farmi un'impressione tremenda), sia perché volevo sapere come sarebbe finita la storia di Drew e Fable. Grazie alla curiosità e all'entusiasmo sono riuscita a ignorare il fatto che, in molte occasioni e a mente fredda, avrei brutalmente bocciato questa autrice.
La prova del nove - se vogliamo - è stata proprio Promettimi che mi amerai, terzo libro della serie ma slegato dai precedenti grazie al cambio dei protagonisti.
La prima cosa che mi ha destabilizzata, la più importante, è stata la confusione legata al genere. Di base questo romanzo viene spacciato come New Adult (fa parte di una serie NA, l'autrice scrive NA) eppure io - ma è il mio punto di vista - ci ho trovato veramente poco che mi ricordasse i romanzi di genere. L'età dei protagonisti c'è, anche se è quasi al limite (Colin ha 24 anni...grandicello ormai), e i sempre presenti drammoni esistenziali non si sprecano, considerando che entrambi hanno il loro bel bagaglio di casini.
La mia confusione è nata dal fatto che l'autrice ha impostato la storia come se fosse un erotico, dando spazio in modo quasi esagerato - e fin troppo esplicito - alle scene di sesso e basando la relazione tra i due quasi principalmente sul sesso e sul classico tira e molla. Lo schema si riconosce subito: una relazione problematica, uno dei due che si tira indietro mentre l'altro fa di tutto per concludere, le acrobazie sessuali con tanto di sesso come punizione/make up sex, il lasciarsi e riprendersi...insomma, fosse per me, questo romanzo dovrebbe essere considerato un erotico (o vagamente erotico) e non New Adult.
Anche perché, sarò sincera, io non leggo il NA per il sesso ma per la complessità di una relazione in giovane età con tutti i casini personali che ne conseguono (drammoni a parte). Le corde che questo genere tocca non hanno niente a che fare con la carnalità dell'atto, tanto che ho apprezzato di più NA senza sesso o con scene d'amore molto soft. Mi ha disturbata vedere come l'autrice abbia mischiato due generi che per me non hanno molto in comune e che, in ogni caso, hanno due diverse ragioni d'essere.
A parte questo devo dire che il voto basso è dovuto principalmente alla scarsa qualità dello stile della Murphy. Elementare non è necessariamente un male, ma se lo si unisce ad una scarsità di originalità, ad una generale mancanza di approfondimento psicologico, ripetitività nelle azioni e nei dialoghi (con conseguente antipatia verso i protagonisti) e - colpa dell'editore - grossolani errori di battitura il risultato non può che essere drammatico.
Mind you, c'è veramente ma veramente di peggio in giro e la Murphy tutto sommato non appartiene alla categoria never again eppure, con tutto il gran parlare che ne è stato fatto, con tutta la pubblicità fatta da alcune blogger, mi aspettavo una maturità maggiore nello scrivere, una profondità più accentuata e una cura per i dettagli diversa dalla banale anatomia dei sospiri e delle voglie.
Forse non ero nel mood adatto per una lettura così superficiale (e non lo dico in tono spregiativo, eh) in ogni caso il risultato non cambia. Non credo che cercherò volontariamente questa autrice, ma se mi dovesse capitare di averla ancora tra le mani non la schiferò, semplicemente affronterò l'eventuale lettura con calma zen e senza grandi aspettative.

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