24 novembre 2014

Imogen Barnabas
Veleno e pozioni d'amore

Trama
òphiere | pag. 320 | € 9,80
Un carro da morto, un killer seriale, dodici vittime già putrefatte, quattro fresche di giornata e, per non farsi mancare niente, due tentativi di suicidio. E in mezzo, loro: due affascinanti scapoli, un poliziotto nero e il suo amico "faccia da schiaffi". Sembrerebbe una sfida impossibile per Lyssa e Dominique, tanto più in un mondo in cui più nessuno ti ama se hai superato di un giorno la trentina. Eppure sederi sodi e smorfiette nulla possono contro il richiamo della fragilità più inerme.
Tanto indifesa...Da uccidere. Dominique, riccioli dorati e alluci vanitosi, Lyssa, sibillina maestra di erbe e pozioni, in un casale, in Provenza, attorno a un tavolo, alle quiche e ai farigoule, mettono in moto una screwball comedy in cui si fondono amore e umorismo: la stessa tenera ironia che a ben vedere è il sale del rapporto tra femminilità e virilità anche nella vita. Se in Arsenico e vecchi merletti Kesselring/Capra si interrogavano sulla reale innocenza della società vittoriana, Imogen Barnabas accende i riflettori sugli aspetti letali della cosiddetta fragilità femminile.
"Lei sta viaggiando con il serbatoio della benzina aperto...nel senso di 'senza tappo'."Cosa accidenti stava dicendo? pensò Dominique. E balbettò: "Beh, non sarà poi così grave, no...?"
"Potrebbe essere molto grave, invece signora. Deve aver fatto parecchia strada così."
"Quell'idiota con il carro da morto!" disse con improvvisa lucidità Dominique, rivedendo nella mente l'immagine dell'uomo nello specchietto retrovisore. 'Ecco cosa aveva tra le mani! Altro che sedotto...Maiale.' Lei ormai era davvero solamente come un iphone indietro di un paio di modelli. Destinato al cassetto degli oggetti dimenticati e inutili.
Il semidio dagli occhi di leopardo le si avvicinò e dovette notare il suo viso sconvolto:"Va tutto bene signora?" chiese, scrutando all'interno dell'abitacolo.
'Razza di idiota, tu e tutto il genere maschile! Ma come si fa ad essere così stupidi? E' evidente che non c'è nulla che vada bene! Basta guardarmi!' urlò lei. Ma solo nella sua mente.
Commento
Aspettati l'inaspettato. E' quello che mi hanno detto di questo romanzo e, in effetti, avevano ragione.
Mi ritrovo, però, completamente incapace a dare una definizione di genere, di inquadrare questa commedia per darvi un'idea precisa di cosa aspettarvi. Qualsiasi cosa io dica probabilmente sarà percepita al contrario perché ho come l'impressione che Veleno e pozioni d'amore abbia in sé talmente tante sfumature di diversi generi da essere interpretato in modo differente a seconda del lettore.
Screwball comedy. Nella trama si fa riferimento a questo genere cinematografico a metà tra la commedia degli equivoci e love story, pitturata di humor pungente, una spruzzata di noir e qualche evento straordinario e assolutamente fuori dagli schemi. Da parte mia posso aggiungere una cosa sola: 8 donne e un mistero, film francese che ho visto circa un anno fa e che mi ha divertita in modo quasi sorprendente. E' così che ho immaginato Veleno e pozioni d'amore, come un noir femminile e divertente, pieno di scene spassose e macabre, di realismo pungente e di una completa mancanza di coscienza e di empatia.
In una Provenza profumata e pittoresca, quasi da vignetta, la bella farfallina Dominique sta correndo verso il suo ultimo amore. 300 chilometri con una macchina d'epoca, sandali aperti, vestito svolazzante, boccoli biondi e rossetto scarlatto, Dominique è una di quelle donne fragili e comiche, di quelle che piangono per un nonnulla ma che sanno essere tremendamente acide e insensibili alla moralità che infrangono quasi ogni minuto. Non sta guidando verso un amore libero, ma verso un amante conosciuto su internet, un perfetto sconosciuto che l'ha fatta cadere innamorata con poche parole ben assesstate. Un furbacchione, insomma. Dominique non fa nemmeno in tempo a raggiungere la meta che l'amante l'ha scaricata al telefono, ha dimenticato il tappo del serbatoio alla pompa di benzina e un gendarme alto e scuro dalla voce cavernosa l'ha fatta accostare.
Scorrono fiumi di lacrime - per Dominique - e risate a non finire - per il lettore fino all'arrivo della nostra farfallina al casale della sua migliore amica Lyssa, anticonformista e un po' strega.
Lyssa, scura e sensuale quanto Dominique è bionda e bambolina, è la luce della ragione, realista, materialista e devota seguace delle spezie e del buon cibo. Ma nemmeno i suoi manicaretti e i suoi intrugli riescono a raddrizzare il deragliamento tragicomico di Dominique e il volo dal balcone sul cespuglio delle calendule è inevitabile. Un tentato suicidio non dovrebbe essere divertente, eppure questo lo è. E' goffo, è insensato, è un atto sciocco di una donna fondamentalmente sciocchina e diventa parte di un progetto che Dominique fa di tutto per portare a termine.
Nel frattempo, nel paesino bucolico talmente perfetto nella sua imperfezione da sembrare vero, entrano in scena le due controparti maschili, perché in un romanzo del genere è necessario bilanciare la frivolezza e la sensualità di Dominique e Lyssa con due uomini altrettanto diversi e altrettanto strani.
Il poliziotto color cioccolato dalla voce di sogno Gérard e il suo collega Mathieu sono i nuovi commessi della posta locale. Un evento epocale per le signore di Murs, degno dei vestiti più attillati e sgargianti, del profumo più intenso, dei tentativi di seduzione più assurdi e comici, un evento che scuote nelle fondamenta l'intera routine del paesino. Un semidio pagano uno, un uomo all'apparenza mediocre l'altro ma con una mente acuta e la battuta comica pronta, entrambi cadono come pere cotte nella rete delle due protagoniste e si lasciano trascinare impotenti tra un bicchiere di vino, un manicaretto della pitonessa Lyssa e un omicidio accidentale.
Di questo romanzo il brio e il ritmo spiccano su tutto, sono come bollicine che salgono durante la lettura e frizzano nel cervello del lettore. Ci si lascia trasportare tra una scena tragicomica e una carrellata di personaggi uno più divertente dell'altro, caricature di una società fin troppo vera.
Sorprendente, poi, è lo stile dell'autrice che riesce a usare un lessico curato in una costruzione verbale per niente banale mantenendo un ritmo serratissimo dalla prima all'ultima pagina. E' una valanga di humor, inarrestabile quanto piacevole, che travolge senza confondere e non perde mai - mai - la sua essenza.
Veleno e pozioni d'amore è senza dubbio un romanzo che va letto perché è fuori dai canoni, è fuori dall'omologazione letteraria che tanto va di moda in questi anni e perché è sinceramente divertente. Non c'è comicità studiata, non è brutale o sfacciata, è uno humor più sottile ed efficace che striscia nei dialoghi e nelle movenze dei personaggi e che dona un sapore intenso, un profumo deciso che lo rende speciale.

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