2 marzo 2015

Alessia Gazzola
Una lunga estate crudele

Serie Alice Allevi 4

Trama
Longanesi
pag. 313 | € 16,40
Alice Allevi, giovane specializzanda in medicina legale, ha ormai imparato a resistere a tutto. O quasi a tutto. Da brava allieva, resiste alle pressioni dei superiori, che le hanno affidato la supervisione di una specializzanda… proprio a lei, che fatica a supervisionare se stessa! E lo dimostra anche la sua tortuosa vita sentimentale. Alice, infatti, soffre ancora della sindrome da cuore in sospeso che la tiene in bilico tra due uomini tanto affascinanti quanto agli opposti: Arthur, diventato l’Innominabile dopo troppe sofferenze, e Claudio, il medico legale più rampante dell’istituto, bello e incorreggibile, autentico diavolo tentatore. E infine, Alice resiste, o ci prova, all’istinto di lanciarsi in fantasiose teorie investigative ogni volta che, in segreto, collabora alle indagini del commissario Calligaris. Il quale invece dimostra di nutrire in lei più fiducia di quanta ne abbia Alice stessa. Ma è difficile far fronte a tutto questo insieme quando, nell’estate più rovente da quando vive a Roma, Alice incappa in un caso che minaccia di coinvolgerla fin troppo. Il ritrovamento dello scheletro di un giovane attore teatrale, che si credeva fosse scomparso anni prima e che invece è stato ucciso, è solo il primo atto di un’indagine intricata e complessa. Alice dovrà fare così i conti con una galleria di personaggi che, all’apparenza limpidi e sinceri, dietro le quinte nascondono segreti inconfessabili. Alice lo sa: nessun segreto è per sempre. E chi non impara a tenere a bada i propri segreti finisce col lasciarsene dominare… fino al più tragico e crudele dei finali.
Che vita di merda. Non bastavano cadaveri a tutto spiano. Si sentiva la necessità di estendere l'attività al cimitero. Scapperei a gambe levate se solo non fossi con CC, pronto a ricordarmi la vicenda negli anni a venire.
Commento
Il 2 Febbraio (ieri, mentre scrivo) sono andata al firmacopie organizzato da Longanesi per l'uscita di Quella lunga estate crudele. Io, che sono una novellina e che conosco da poco Alessia Gazzola, non avevo idea di quanto strong fossero le sue lettrici. Nonostante fossimo in poche, mi sono trovata in mezzo ad una accesa quanto divertente discussione su chi fosse meglio: Claudio o Arthur. Ho scoperto, così, che esistono due schieramenti: il Team Claudio e il Team Arthur e, a quanto pare, entrambi sono agguerritissimi.
Io, fin da L'Allieva, ho sempre sostenuto senza dubbio alcuno il Team Claudio e, secondo me, anche la Gazzola sotto sotto preferisce il fascino cattivello e imprevedibile del magnifico Conforti all'egocentrismo alimentato da alti ideali dell'Innominabile Arthur.
E voi direte sarà mica questa la cosa più interessante da dire sul nuovo romanzo di Alessia Gazzola.
E io rispondo miprendiingiroclaudioèl'unicacosacheaspetto ogni.santa.volta.
"Nessun altro oltre a Erica? Che, con tutto il rispetto, peraltro non è una specializzanda. Siete indecenti. Vi dice niente la sindrome di Churg Strauss? No, immagino di no, perché la laurea l'avete vinta con i punti delle brioscine."
Insomma, dicevo, al firmacopie ho scoperto che 1. Alessia Gazzola è tenerella da morire, ti abbraccia, ti bacia, ti sorride e ti fa sprizzare cuoricini da tutti i pori. 2. Davanti ad un'autrice come lei divento color pomodoro e blatero scemenze che nemmeno a 15 anni. 3. Tra tutte le cose che potevo dirle, tra tutte le lodi che mi potevano uscire di bocca, ho sparato un farneticante 'LUIèunsuperbastardomavabenecosìloamoperquesto'. Ho avuto il mio momento Alice Allevi.
Ma, mentre lei è un personaggio che trova un senso nella sua goffaggine, io ho solamente fatto una figura tremenda. Eppure la Gazzola, tenerella, ha fatto finta di nulla e io mi sono fatta firmare tutti i romanzi, felice come una Pasqua.
A questo punto devo dire una cosa e poi torno su toni più seri.
Io tifo CC tutta la vita. Claudio è uno di quei personaggi che, se non c'è, entri in paranoia sparatissima e - ocio allo spoiler - per fortuna questa volta prende il sopravvento e supera di gran lunga Arthur in quanto a presenza. Claudio, Claudio, Claudio. Nella testa di Alice - e nella nostra - rimbalza sempre, qualunque cosa faccia, come un pensiero fisso che non riesce a mettere da parte.
Finally, dopo ben tre romanzi, smette di apparire e scomparire all'improvviso quando meno te lo aspetti e occupa con la sua bellissima faccia tosta porzioni importanti della parte romantica del romanzo.
Perché sì - e qua torniamo ad essere seri - Quella lunga estate crudele è decisamente più romantico rispetto ai romanzi precedenti e non si frena di fronte al dilemma esistenziale di Alice: di chi è innamorata? Se fino ad ora la Gazzola ha girato attorno alla questione, nel suo ultimo romanzo si è buttata senza paura ponendo Alice nella difficile posizione dell'eterna indecisa, sfruttando fin da subito le potenzialità di questa situazione. Infatti l'esplosione di Claudio segue a ruota il filosofeggiare sentimentale di Alice, le sue insicurezze, le sue decisioni - dolorose - e la sua voglia di avere una relazione che sia vera, stabile, sicura. Così non solo Claudio serve allo scopo di scuotere queste certezze in Alice, ma - assieme alla provvidenziale apparizione di Arthur - obbliga, in un certo senso, la nostra Alice a mettere in chiaro le cose.
I luoghi del cuore più rigogliosi sono quelli in cui risiedono i ricordi più dolorosi.
Romantico in un modo tutto suo, leggero, non troppo affettato e libero dagli schemi della solita - trita e ritrita - storia d'amore, Una lunga estate crudele ha finalmente compiuto quel passo che mi aspettavo fin da subito. Ormai l'istituto è uno sfondo statico, dove Alice agisce poco o nulla e che serve principalmente a ricordarci da dove arriva, chi è, con chi ha a che fare e che fornisce un piatto perfetto sul quale servire i passaggi più divertenti del romanzo.
Dall'istituto all'indagine il passo è stato brevissimo, ma liscio come l'olio. Non pesa per niente che il background sia cambiato perché Alice rimane salda nella sua natura e nelle sue origini, e la medicina legale l'accompagna anche quando l'autrice si inoltra nei meandri delle meccaniche umane: gelosie, avvelenamenti, figli e amori nascosti, strati e strati di umanità più o meno contorta che si sovrappongono a formare un mistero misterioso ma lineare, chiaro e appassionante perché non impegnativo.
Diciamocelo, Alice Allevi piace perché è lei: goffa, sfortunata, umana, con botte di culo da non credere e scivoloni degni di qualsiasi comune creatura umana. Che sia un personaggio dall'intuito aggressivo e dalla curiosità patologica con picchi di genialità è tutto un di più, un di più che ti fa divorare il romanzo a ritmi inverosimili. Naturalmente l'elemento CC - e sì, anche l'Innominabile - fa la sua parte. D'altronde non sarebbe lo stesso senza lo struggimento amoroso di Alice.
Adesso non mi resta che ammazzare il tempo fino al prossimo romanzo e dimenticarmi di quanto mi piaccia la Gazzola, altrimenti entro in crisi d'astinenza e parto per la tangente della rilettura compulsiva. Non che questo sia necessariamente un male.
In sottofondo c'è Un homme et une femme dei Café Paris e quasi quasi mi credo uno di quei personaggi delle commedie romantiche sulla terrazza di un grattacielo di Manhattan per un party da urlo, fino a quando l'Essere Perfido non si avvicina al mio orecchio, e mormora con disinvoltura: "Allevi, se per qualunque ragione stasera finiamo soli, ti lascio in una pozza di sangue."
No, non è come pensate voi. Ma vi lascio con la curiosità, così vi decidete a entrare nel tunnel insieme a me. C'è spazio per tutti.

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