9 marzo 2017

Jay Crownover
Bad Love

Serie Welcome to The Point 1
Titolo originale Better when he's bad

Trama
Newton & Compton
ebook | € 4,99
Sexy, dark, pericoloso, Bax non cammina solo sul binario sbagliato…lui è il binario sbagliato. Criminale, delinquente e attaccabrighe, ha preso un sacco di pessime decisioni, e una di queste lo ha portato in prigione per cinque anni. Ora Bax è fuori e in cerca di risposte, e non gli importa cosa dovrà fare o chi dovrà ferire per trovarle. Ma non ha fatto i conti con Dovie, una ragazza innocente e pura…
Dovie Pryce sa bene cosa comporti vivere una vita difficile. Ha sempre cercato di essere buona, di aiutare gli altri, e non si è mai lasciata trascinare giù dalla tristezza. Eppure le cose per lei non hanno fatto che peggiorare. A quanto pare, l’unica persona che può aiutarla è l’ex-detenuto più spaventoso, sexy e complicato che sia mai uscito da The Point. Bax le fa paura, risveglia in lei sentimenti che non avrebbe mai pensato di provare. Ma a Dovie non serve molto per capirlo: certe volte le persone migliori per noi sono proprio quelle che dovremmo evitare.




Commento
Ecco, come posso dirlo senza urtare animi sensibili? Per me è un NO.
Dopo lunga e penosa lettura (sette giorni di agonia), ho capito che la Crownover non risponde più alle mie necessità di lettrice e che non c'è un punto di contatto tra il suo stile e le mie preferenze. Non è colpa sua, non è colpa mia, semplicemente è chiaro che non siamo in sintonia.
Bad Love è stato, per me, il tentativo di recuperare la Crownover tra le autrici che, per un motivo o per l'altro, continuavano a deludermi. Ho tentato un recupero in extremis, in parole povere, perché i primi romanzi mi erano piaciuti e ho un bel ricordo di determinati personaggi. Poi il mio livello di gradimento e di coinvolgimento è gradualmente diminuito, fino all'ultimo romanzo (dell'altra serie) che mi ha proprio delusa.
Bad Love è una sorta di romance sporco, dove i cattivi vengono dipinti come - quasi - buoni e dove i personaggi vivono al limite sia per scelta che per cause esterne: il fatto che, per esempio, venga romanticizzata una figura negativa come quella del ladro di macchine ha fatto a pugni con la mia morale da bigotta vecchio stampo. A casa mia se rubi sei un pezzo di merda, soprattutto se lo fai per ingordigia e avidità. Per come l'ho percepito io, Bax è un personaggio che può essere apprezzato per un qualche strano motivo ma che per me si meritava una sacagnata di botte per fargli abbassare la cresta. Bax non mi è piaciuto, l'ho trovato pieno di sé e ridicolmente arrogante, un bulletto di periferia che crede di essere l'uomo nero ma in realtà è un pallone gonfiato che spara minacce a vuoto e si crede chissà chi. La risposta è che Bax è un cliché mal riuscito, vuole essere cattivo, il bad boy super pericoloso e oscuro ma poi la Crownover deve per forza raddrizzarlo in qualche modo per renderlo meno sgradito e così ci si ritrova per le mani un delinquente da strapazzo con manie di protagonismo e il solito - banale - cuore tenero e voglia di essere migliore per la solita - banale - ragazza pura di cuore. Per come la vedo io, se vuoi che il tuo protagonista sia cattivo allora crealo così, non tentare di giustificarlo o di redimerlo o di ammorbidire un comportamento che avrebbe potuto avere ragione d'essere solo per una parte della sua vita. Così, invece, Bax è uno di quei personaggi che spara delle panzane atomiche, si atteggia e si pavoneggia neanche fosse Satana in persona (raderò al suolo tutta la città dovessi bruciare con lei - ma vai a zappare la terra!), e poi al primo segnale della santarellina che lo ama - per non so quale motivo - si trasforma nel perfetto altruista.
Allo stesso modo anche Dovie non mi è piaciuta. A parte il nome che, sul serio, Dovie nel senso di dove, colomba, è lo stereotipo assoluto della ragazza povera nata in condizioni estreme, vittima di ogni tipo di sfiga ma ancora pura di cuore, buona, generosa, gentile, bellissima eccetera eccetera. Sul serio, Jay? Colombella è assolutamente e totalmente fuori da ogni mia possibile preferenza: è la crocerossina che vuole salvare l'anima al diavolo, è la ragazzina che si accontenta delle briciole buttate in terra dal suo brutale fidanzato, è la classica good girl gone bad solo perché il bad boy è una specie di animale super virile che le attizza l'ormone e che le fa dire chi se ne frega se ruba auto o fa qualsiasi cosa di illegale, finché non lo arrestano e non si fa ammazzare sono pronta a chiudere un occhio perché lo amo così tanto, è così buono con me e vaccate simili.
No, non ci siamo, questa non è l'idea di bad boy che ho e che sono pronta ad accettare: perché per me se sei cattivo lo devi essere sul serio, altrimenti finiscila.
La grossa delusione, però, è più che altro dovuta alla trama che ho trovato raffazzonata, a tratti senza senso e con un finale citofonato che ha solo allungato il brodo fino a farmi saltare interi brani dell'epilogo perché non ne potevo proprio più. 
Quando si scrive di malavita bisogna che ogni elemento che butti su pagina abbia un senso, un collegamento, che ci sia dietro una motivazione per quanto triviale. Non mi serve a niente che tu abbia la pedina del boss cattivissimo se non c'è una ragione dietro il suo interesse morboso per Bax e non mi venissero a dire che viene spiegato alla fine perché non è una motivazione coerente con il tipo di storia e di personaggio. Il fatto stesso che Bax sia al centro di questa cosa senza che ci sia una vera costruzione dietro, che Race faccia cose a caso e non si capisca perché rende tutto estremamente sloppy, sciatto, senza senso e affatica un ritmo di lettura già messo a dura prova dalla noia totale e dall'insofferenza verso dialoghi che, onestamente, mi hanno fatto sbuffare apertamente.
No, Bad Love non mi è piaciuto, mi ha annoiata e mi ha innervosita, e salvo pochissimo (Titus, per esempio), ma ho come la sensazione che arrivati a questo punto io e la Crownover dobbiamo prendere strade separate. E' stato bello finché è durata, ma ora è arrivato il momento di dirsi arrivederci. Chissà che in futuro non mi torni la voglia di leggerla, ma per adesso è un no.

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