27 luglio 2017

Penelope Ward & Vi Keeland
Bastardo fino in fondo

Titolo originale Cocky Bastard

Trama
Newton & Compton
ebook | € 5,99
Un australiano sexy e arrogante di nome Chance. Era davvero l’ultima persona in cui mi aspettavo di imbattermi nel mio viaggio attraverso il Paese. Quando la mia macchina si è rotta, abbiamo fatto un accordo: niente programmi, saremmo andati avanti per miglia e miglia passando notti sfrenate in motel sconosciuti senza limiti e senza una meta precisa. E così quello che doveva essere un normale viaggio si è trasformato nell’avventura della vita. Ed è stato tutto davvero incredibile finché le cose non sono diventate serie. Lo desideravo, ma Chance non si esponeva. Pensavo che mi volesse anche lui, invece qualcosa sembrava trattenerlo.
Non avevo intenzione di perdere la testa per quel bastardo arrogante, soprattutto da quando avevo saputo che le nostre strade stavano per dividersi. D’altra parte si dice che tutte le cose belle prima o poi finiscono, o no? Forse è così, o forse ero io che non volevo vedere la fine della nostra storia.


Commento
Allora ditelo che volete boicottarmi! Ditelo che volete farmi soffrire in questi ultimi giorni del mese prima delle vacanze! Ditelo che non riesco ad uscire dalla maledizione delle letture negative, e me ne farò una ragione. Anche se, cavolo, è dura finire una storia che non ti è piaciuta e passare ad un'altra altrettanto deludente e ad una terza che non ti ha lasciato nulla. Spero di vedere presto la luce alla fine del tunnel, altrimenti qui si rischia uno stop terapeutico per salvaguardare la mia sanità mentale di lettrice.
Reduce dalla dolorosa quanto noiosa esperienza della Attar (media 4.21 su Goodreads) e dalla ancora più deprimente lettura di The Quick (una più che onesta e veritiera media di 3.25) mi sono buttata sull'ultimo compito prima delle vacanze, Bastardo fino in fondo (media 4.18), scelto un po' a naso e sempre generosamente fornito dal mio spacciatore di trash preferito Newton & Compton.
Devo essere sincera, a spenderci 0,99 € non ci avrei pensato due volte ma al prezzo di listino non so se ne sarebbe valsa la pena. Poi, per carità, io sono una taccagna nata e mi separo dai soldi solo quando non posso farne a meno, ma credo fermamente che certi romanzi abbiano una fascia di prezzo adeguata al loro contenuto e se la superano rischiano di risultare indigesti.
Tutto questo per dire che a me il trash piace, ma deve essere cheap e soprattutto velocissimo da leggere. Già se mi tieni ore a raccontarmi la rava e la fava non ci siamo, deve essere tutto in stile wham bham thank you madam e tanti saluti.
Quindi, un po' rincitrullita dalle letture precedenti, ho riposto in Cocky Bastard la speranza di risollevarmi il morale e leggerlo in due giornate secche, e per un po' ha svolto alla perfezione il suo compito salvo poi rovinarsi nella seconda metà.
Di base questo è un romance contemporaneo leggermente spinto, vagamente trash, con qualche frase sporca qua e là e - in teoria - un protagonista maschile bastardo. Sarà che la mia definizione di bastardo è opposta alla loro, non ho per niente condiviso la scelta di appioppare a Chance il nome di bastardo. Poverino, non ha fatto nulla di male.
Comunque. L'inizio è il suo punto di forza: parte in quarta, entra subito nel reparto hot e spara a raffica battute che divertono sul serio. C'è Aubrey, che è la classica ragazza bella ma nella norma, ferma in una stazione di servizio con la macchina piena di scatoloni e un sacco di ore di guida prima di arrivare a destinazione. Dopo aver scoperto che il fidanzato la tradiva, ha mollato lavoro e casa e si è buttata in una nuova avventura. Un po' all'arrembaggio, si trascina dietro le sue fisse e le sue convinzioni tanto che appena uno sgnoccolo da paura le rivolge la parola lei risponde con una colata di acido muriatico. Fin da subito lo sgnoccolo Chance la inquadra bonariamente come una stronza con un palo nel culo (sto citando, non sono parole mie), e Aubrey lo chiama subito cretino neanche avesse confidenza decennale. Per una serie di sfighe i due decidono di fare uno scambio: Chance cambierà la ruota alla macchina di Aubrey, se lei gli darà un passaggio visto che la sua moto è rotta. Lei accetta, e cominciano questo viaggio all'avventura.
E' chiaro che una cosa del genere non sta in cielo né in terra e che nessun essere umano sano di mente si caricherebbe uno sconosciuto in macchina per ore, figuriamoci se dividerebbe pure le stanze degli hotel, ma siamo nel reame del trash dove tutto è possibile e dove tutto diventa accettabile. C'è uno sfondo vagamente erotico in tutta questa prima parte che non si esplicita in un bel niente ma che si contrappone piuttosto bene alle parti divertenti. Io vi dico solo che salverei l'intero romanzo per la scena della capretta Costoletta/Esmeralda Fiocco di Neve che ha la diarrea nella BMW di Aubrey.
Tutto sommato a me questa parte è piaciuta, mi ha divertita e si è fatta leggere speditamente, anche se ci sono state alcune scene che mi hanno ammosciata - il romanticismo stucchevole e l'insta-love non fanno per me - e poi il tracollo.
Nel momento in cui Chance sparisce il romanzo si trasforma in un mostro: salti temporali, flashback, ricordi del Natale passato, drammoni familiari, incarcerazioni, e una valanga di amoreh - di quello incomprensibile che mi manda in acido - e decine e decine di pagine di corteggiamento serrato.
Insomma, se all'inizio il mio voto era un bel tre pieno con il progredire della storia si è sgonfiato ad un due e mezzo stiracchiato perché la noia - la noia! - della seconda parte è stata devastante.
Siete pure in due a scrivere questo benedetto romanzo, e fatela finita con questa menata e risolvete la questione! Mi volete dire che Aubrey e Chance ci hanno messo otto giorni per innamorarsi follemente, sono stati separati due anni senza contatti e poi per ritornare insieme ci impiegano eoni? Eddai, ma non è coerente! Se dovete scrivere una storia irreale, trash e assurda, allora dateci dentro e fino alla fine sparate tutte le vostre cartucce, ma per cortesia evitate il romanticismo stucchevole e prolungato perché poi ci vuole la dialisi.
In breve, abbastanza divertente la prima parte, noiosa e lunghissima la seconda. Un romance con un tocco di hot che non guasta ma troppe troppe scene infarcite di luoghi comuni.
Ora basta, vi prego, se mi capita un'altra delusione non risponderò delle mie azioni.

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