18 settembre 2017

Lisa Kleypas
La ragazza dagli occhi scuri

Serie Travis 4
Titolo originale Brown-Eyed Girl

Trama
Leggereditore
pag. 297 | € 9,90

Avery Crosslin è una giovane stilista di talento, appagata e felice, con una brillante carriera davanti a sé. Fino al giorno in cui la società per cui lavora fallisce e il fidanzato decide di mollarla. Come se non bastasse, l’acuirsi della malattia del padre la costringe al suo capezzale giorno e notte. Disoccupata, single e con un dolore che le attanaglia il cuore, in ospedale incontra un uomo affascinante che si offre di aiutarla. L’attrazione tra i due è irresistibile, eppure, quando lui le confessa il suo interesse, Avery lo liquida fingendosi già impegnata. Alla morte del padre, riceve una lettera: è da parte di Joe, l’affascinante sconosciuto che Avery non riesce a dimenticare, ma che ha scoperto essere in qualche modo responsabile della tragedia che sta vivendo.





Commento
Che cosa ho letto.
Cos'è questa roba? Mi rifiuto di pensare che la Kleypas abbia firmato un romanzo del genere. Mi rifiuto. Perché se questa è la qualità dei suoi nuovi contemporanei allora io e lei abbiamo un problema. Certo, finché riuscirà a mantenere il suo stile negli storici potremmo continuare la nostra relazione ma, visto che pure Un libertino dal cuore di ghiaccio mi aveva delusa (QUI la recensione), le mie speranze non hanno un futuro roseo.
Non voglio sapere se Leggereditore ha tagliato o ha fatto qualcosa con la traduzione, mi importa fino ad un certo punto perché se il contenuto è brutto in originale sarà brutto pure nella traduzione, che sia integrale o no. Il problema non è nemmeno economico, visto che ho comprato il libro usato su Libraccio pagandolo la metà (cosa che si può comunque fare anche su IBS).
Il problema vero è che banale, noioso, piatto, sembra uno di quei romance degli anni '90 dove la quantità di pagine è inversamente proporzionale alle parti interessanti della trama, uno di quei romanzi che puoi trovare nel reparto ammuffito di rosa della biblioteca e che nessuno prende più perché è un tipo di storia ormai passato di moda, sembra un Harmony più lungo della media, così prevedibile che si potrebbero saltare intere pagine.
Non c'è niente che mi abbia ricordato lo stile della Kleypas, niente che abbia avvicinato questo titolo agli altri della serie, niente che abbia anche solo in minima parte risvegliato il neurone della lettura, nemmeno il protagonista maschile.
Di solito con la Kleypas puoi stare tranquilla che almeno l'eroe meriti lo sforzo della lettura, ma qui nemmeno Joe riesce ad uscire dal pantano. Nemmeno la sua entrata in scena è memorabile o emozionante, nemmeno le scene di sesso. Di lui sappiamo che ha gli occhi e i capelli neri, fa il fotografo, è peloso e virile come tutti i Travis ed è il fratello che sta fuori dall'azienda di famiglia.
E' insolitamente remissivo, quasi un cucciolo che corre dietro a comesichiamaspettachecontrollolatrama Avery e sospira d'amore. E' un eroe della Kleypas, questo? 
Così moscio, gentile e comprensivo? Dov'è finita la classica arroganza che scatena incomprensioni e casini come solo i maschi kleypasiani sanno fare? Dov'è il maschilismo old school, quello io maschio tu donna che in ambito della fiction romantica riesce ancora a far sospirare?
Insomma, io qui ho letto di un personaggio femminile che monopolizza la storia con le sue paturnie assurde, dalla misura del suo culo all'ex che l'ha scaricata sull'altare, fino alle sue manie ossessivo compulsive per controllare il suo lavoro. Un personaggio femminile del genere non ha quasi nessuna caratteristica in comune con le donne di oggi, ormai avere una taglia 50 non è certo motivo di imbarazzo e nemmeno un cretino che ti molla, e leggere di Avery che si lamenta che ha le tette grosse o che si vergogna o che non crede più nell'amore mi ha fatto salire il nervoso.
La noia di questo romanzo, la banalità, sono assolute. Totali, imbarazzanti, inevitabili.
Dalla protagonista femminile al tema wedding planner che - onestamente - è uno di quelli che mi fanno venire l'orticaria, persino ai personaggi secondari stereotipati e al cane Coco che è una specie di caso canino perché fa più divertente e tenero.
I dialoghi, le parole, le scene, la struttura e l'essenza stessa del romanzo sono datati. Polverosi, vecchi, superati. Un libro di neanche trecento pagine si è trascinato per giornate intere e mi ha stroncato qualsiasi voglia di romance classico.
Sono molto delusa, molto. Non pensavo che la Kleypas potesse mettere in commercio un prodotto così banale e brutto, eppure l'ha fatto. Ora mi prendo una pausa prima di leggere il suo ultimo storico perché se anche quello è brutto io rischio di entrare in depressione.

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