4 gennaio 2018

Victoria Schwab
Questo Canto Selvaggio

Serie Monsters of Verity 1
Titolo originale This Savage Song

Trama
Giunti Editore
pag. 400 | € 18,00
Per anni Verity City è stata teatro di crimini e attentati, finché ogni episodio di violenza ha cominciato a generare mostri, creature d'ombra appartenenti a tre stirpi: i Corsai e i Malchai, avidi di carne e sangue umani, e i Sunai, più potenti, che come implacabili angeli vendicatori con il loro canto seducente catturano e divorano l'anima di chi si sia macchiato di gravi crimini. Ora la città è attraversata da un muro che separa due mondi inconciliabili e difende una fragile tregua: al Nord lo spietato Callum Harker offre ai ricchi protezione in cambio di denaro, mentre al Sud Henry Flynn, che ha perso la famiglia nella guerra civile, si è messo a capo di un corpo di volontari pronti a dare la vita pur di difendere i concittadini e ha accolto come figli tre Sunai. In caso di guerra la leva più efficace per trattare con Harker sarebbe la figlia. Così August, il più giovane Sunai, si iscrive in incognito alla stessa accademia di Kate per tenerla sotto controllo. Ma lei, irrequieta, implacabile e decisa a tutto pur di dimostrare al padre di essere sua degna erede, non è un'ingenua...
Era la mente che controllava il corpo che controllava i cadaveri sul pavimento i segni marchiati giorno dopo giorno dopo giorno sulla pelle finché non si spezzava e si rompeva e sanguinava al ritmo degli spari e nella melodia del dolore e il mondo era un canto selvaggio, suonava ed era fatto di musica, ed era quello il ciclo dell'esistenza, lo schianto nel lamento, e avanti così e niente era reale tranne August, oppure tutto era reale tranne lui...
Commento
Che colpo di fulmine, ragazzi.
Giuro che quando ho comprato questo romanzo non avevo nessun tipo di aspettativa, l'ho preso un po' per sostenere la serie in italiano, un po' perché era un periodo in cui compravo solo edizioni in lingua originale e mi sentivo una traditrice. L'ho lasciato a prendere polvere e poi, appena aperto, è scattato il colpo di fulmine.
Mi è piaciuto tanto, mi è piaciuto tutto, potrei addirittura dire che ho preferito leggerlo in italiano perché - puro parere personale - la traduzione mi è sembrata ben fatta. Non rimpiango l'acquisto impulsivo e nemmeno di aver speso molto di più rispetto all'edizione americana perché il risultato è stato cinque pallini.
La signora Schwab è entrata nelle mie letture con Magic che mi era piaciuto ma nemmeno mi aveva colpita, qui invece ha dimostrato di possedere una serie di qualità e di capacità che soddisfano le mie necessità.
La storia, più di tutto, mi ha presa dall'inizio alla fine. La sua costruzione, lo sviluppo, l'idea stessa di base sono stati talmente ben fatti, ben pensati e scritti che ogni cosa ha trovato il suo posto e il suo giusto ruolo, così come ogni personaggio si è potuto inserire e muovere in modo preciso, coerente e in piena armonia con la storia.
In un mondo dove il male ha dato vita a tre diverse sue incarnazioni, una sorta di causa effetto in versione horror, le società si sono sfaldate, ristrette, chiuse in se stesse e cadute in un ciclo di autogestione violenta. Nelle ore di luce ci si sforza di fare finta di niente, di vivere come si faceva prima, mentre appena il sole tramonta le città si svuotano e solo se sei barricato al sicuro, o se hai pagato per la protezione superi la notte.
V-City, Verity è la città dove si svolge il romanzo, un luogo che un tempo era una grande città e che ora è divisa in due da una barriera e ogni lato è un inferno con le sue caratteristiche e i suoi capi. Da un lato c'è il dominio di Harker, criminale che si è preso il controllo della città e che vende protezione ai cittadini. Dall'altra c'è Flynn, un po' meno ricco e convinto di dover combattere i mostri e proteggere tutti senza compenso. Queste due fazioni rispecchiano la classica lotta tra bene e male, dove Harker incarna il male, con tanto di Malchai e Corsai al suo servizio, mentre Flynn rispecchia l'ideale del paladino del popolo che ha un'unica, potente, arma: i Sunai.
E' doveroso, quindi, spendere due parole sulle creature inventate dalla Schwab. I Corsai, mostri dai denti affilati ormai lontanissimi dal sembrare umani, divorano le persone e nascono dalle ombre dopo un atto di violenza. I Malchai, che hanno ancora qualche tratto umano, occhi rossi, e una mente affilatissima, sono infidi e pericolosi perché non sono né umani, né totalmente trasformarti come i Corsai. Poi ci sono gli unicorni dei mostri, i Sunai, creature che nascono dopo un evento violento di grande portata, come atti terroristici e omicidi di massa, e che - per forza di cose - sono in netta inferiorità numerica. Hanno sembianze umane, si confondono con la popolazione, ma sono i più pericolosi in quanto si nutrono delle anime delle persone che hanno compiuto atti di violenza. I Sunai sono una sorta di punizione divina, vanno a eliminare il problema alla fonte.
Per quanto mi riguarda la Schwab ha fatto un ottimo lavoro con i suoi mostri. Sono tutti diversi, hanno tutti una genesi specifica e hanno un ruolo preciso all'interno del romanzo, però è evidente che i Sunai e i Malchai giocano su un piano diverso rispetto ai Corsai, sempre per il discorso bene vs male.
Ora, detto questo, facciamo entrare in gioco i due protagonisti. Kate Harker e August Flynn.
Kate aveva tutte le carte per essere un'eroina che avrei dovuto odiare. Aggressiva, negativa e quasi sempre convinta di essere la più furba e la migliore, Kate nasconde molto bene le sue debolezze e aspira ossessivamente ad ottenere l'approvazione del padre. Diventare la sua erede e renderlo orgoglioso per molto tempo sono le uniche cose che riempiono le sue giornate. Quando torna a V-City Kate pensa di poter prendersi ciò che è suo di diritto senza ostacoli, invece l'attenzione del padre non si posa mai su di lei, men che meno la vede come suo pari.
August, invece, è l'opposto di Kate, è sensibile, potretto dalla famiglia in modo soffocante, e lotta costantemente tra l'impulso di assecondare la sua natura e il voler essere disperatamente umano. August è un Sunai e ciò che lo rende così speciale ai miei occhi è il suo modo di essere. C'è poesia nella sua sofferenza, nel modo in cui si tende verso la fragilità umana e nel suo costante struggimento; e c'è anche fragilità perché non abbracciando completamente la sua natura diventa un bersaglio facile: la fame è sempre lì pronta a fargli perdere il controllo e gli altri non vedono l'ora di usarlo come arma - Leo, Henry - o come trofeo - Kate. August è un giovane fragile nella sua natura, ma estremamente saldo e maturo nella sua umanità.
I due, apparentemente, non hanno nulla da spartire, ma proprio perché sono opposti sia nel carattere che nel comportamento, sia perché una è umana e l'altro un Sunai, sono una coppia che funziona benissimo. Con coppia intendo accoppiata, compagni di avventure, amici, perché di romantico in questo romanzo non c'è niente. So che molti si aspetterebbero l'inevitabile innamoramento, ma qui non c'è, non è uno YA che si butta nella solita situazione in cui i due ragazzi si innamorano. No, qui no, Kate e August ne passano di tutti i colori insieme, in un certo senso si scelgono, si aiutano, si fidano e si prendono cura l'uno dell'altra ma non c'è nessun risvolto romantico. Non ancora, almeno.
Tra i due il mio preferito è August, senza ombra di dubbio, anche se Kate mi è piaciuta contro ogni previsione, non sono riuscita ad affezionarmi come con il Sunai.
Era questo che voleva dire essere umani?
Poi guardò il cadavere dell'uomo, e una tristezza silenziosa lo attraversò come un brivido di freddo. All'improvviso la normalità gli sembrò così lontana. Era uno scherzo crudele dell'universo, pensò, che dovesse sentirsi umano solo dopo aver fatto qualcosa di mostruoso. Il che lo portò a domandarsi se quella breve scintilla di umanità non fosse solo un'illusione, un'eco della vita che aveva tolto. La sensazione di un impostore.
In generale, però, credo che sia l'insieme ad avermi appassionata così tanto. L'idea di base unita ai due protagonisti insieme allo stile della Schwab hanno prodotto un romanzo assolutamente appassionante che non si limita solo per il target e si lascia andare a momenti piuttosto drammatici e pesanti, così come a momenti di introspezione intensi che migliorano di molto la qualità della storia e arricchiscono la narrazione.
Sono consapevole che c'è il rischio che l'editore italiano non prosegua con la pubblicazione, ma male che vada mi butterò sull'edizione originale senza troppe menate. Anzi, credo che se anche Giunti dovesse pubblicare il secondo ma tra un sacco di tempo cederò all'acquisto del paperback americano. Non sono per niente brava ad aspettare, soprattutto quando trovo una serie che mi ha appassionata così tanto.

2 commenti:

Chiara Cilli ha detto...

Mi servono libri in italiano e questo sarà sicuramente nel mio ordine Amazon!

Miraphora ha detto...

@Chiara
Brava *_* Poi dimmi se ti è piaciuto!