7 maggio 2018

Jennifer L. Armentrout
La Vendetta degli Dei
L'ombra di Ares

Serie Covenant 4
Titolo originale Apollyon

Trama
Harper Collins
pag. 524 | € 16,00

Alexandria ha sempre avuto paura di due cose: perdere sé stessa dopo il Risveglio, ed essere ridotta in servitù per mezzo dell'elisir. Ma l'amore è sempre stato più forte del fato e Aiden è pronto a dichiarare guerra all'Olimpo - e al lato oscuro di Alex - pur di riaverla con sé. Intanto il mondo è sull'orlo del caos. Gli dei hanno già ucciso una moltitudine di persone e potrebbero distruggere intere città nel tentativo di impedire ad Alex di cedere il suo potere a Seth, il primo Apollyon, rendendolo così l'invincibile Sterminatore di Dei. E interrompere l'oscuro legame tra lei e Seth non è l'unico problema, perché la sola persona che potrebbe sapere come arginare il disastro è morta da secoli. Ad Alex e Aiden non resta dunque che penetrare negli Inferi per parlare con lei e poi trovare il modo di tornare indietro. È un'impresa disperata e i pericoli in agguato sono inimmaginabili, eppure non esiste altro modo per impedire a Seth di diventare lo Sterminatore...o ad Alex di prendere il suo posto.



Serie Covenant 5
Titolo originale Sentinel

Trama
Harper Collins
pag. 446 | € 16,00
Mentre il mondo dei mortali scivola nel caos, travolto da una guerra in cui divinità, Puri e Mezzosangue si affrontano senza esclusione di colpi, Alex per la prima volta non sa cosa fare. La scioccante sconfitta che ha lasciato sul suo corpo ferite indelebili ha segnato profondamente anche la sua anima, costringendola a dubitare di se stessa e delle sue reali capacità di mettere fine a quell'insensato conflitto una volta per tutte. Come se non bastasse, gli ostacoli che separano lei e Aiden dalla felicità sembrano moltiplicarsi, e l'idea di doversi fidare di un nemico letale per scendere ancora una volta negli Inferi e liberare uno degli dei più potenti e pericolosi di tutti i tempi è a dir poco destabilizzante. Ma la resa dei conti è ormai imminente, e Alex sa che sarà messa di fronte a una scelta terribile: la distruzione di tutto ciò che ha di più caro... o la propria fine.




Commento
Ok, sarò sincera. Ho dovuto scrivere una recensione unica per i due romanzi perché del quarto mi ricordavo poco o niente. La colpa, del resto, è mia. Ho finito il romanzo il giorno prima di partire e ho fatto l'errore di non scrivere subito la recensione, così a distanza di tre settimane mi sono trovata con un ricordo piuttosto vago del contenuto. Per correre ai ripari ho deciso di prendere subito in mano il quinto ed ultimo romanzo della serie, L'ombra di Ares, ed effettivamente mi ha aiutato un pochino a ricordare gli eventi salienti di La vendetta degli dei.
A fine lettura della serie non sono riuscita a dare un voto alto. Per entrambi i romanzi ho letto commenti positivi e visto stelline piovere neanche fossero capolavori, eppure io non riesco a condividere l'entusiasmo, anzi sono un filo indifferente, perché per me la serie è andata un po' a scemare. I primi libri mi erano piaciuti, ma man mano che procedeva la trama mi ha presa sempre meno fino a che ho perso del tutto la curiosità nei confronti della serie. L'ho letta e l'ho finita perché è comunque una lettura distensiva ed è pur sempre opera della Jenny nostra, però non posso unirmi ai cori da stadio.
Tanto per cominciare, io che sono team Seth sono proiettata verso la nuova serie nella quale lui è protagonista. Ho letto i due romanzi con la consapevolezza che più avanti Seth avrebbe avuto il suo vero momento, e ho sopportato le smancerie nauseanti di Aiden e Alex perché sotto sotto c'era sempre la certezza che alla fine Seth sarebbe tornato al lato giusto.
Bene, anche se la Jenny ha servito il mio desiderio su un piatto d'argento, arrivare alla fine è stata in parte una prova di forza. Il mio scarso amore per la serie è dovuto all'ingombrante elemento romantico che spesso ruba spazio ad una trama fitta, interessante e ben costruita. Onestamente non capisco perché l'autrice abbia infarcito i due libri con tutte queste scenette d'amore adolescenziale stucchevoli da vomitare, con tanto di dialoghi zuccherosi dove Aiden e Alex si guardano con i cuori negli occhi, quando il resto della trama era piena da scoppiare. Insomma, abbiamo capito che si amano, si sono messi insieme, ora andiamo avanti per cortesia.
In La vendetta degli Dei i pucci pucci avevano un senso: per metà del romanzo Alex è in versione cattiva e posseduta, mentre nella seconda metà torna in sé e ovviamente deve recuperare il tempo perduto con il suo piccioncino. Ok, lo accetto, ma poi basta.
Il vero centro della serie non è la storia d'amore, ma tutta la questione dell'Apollyon e dello Sterminatore di Dei, e se c'è una cosa che la Armentrout ha fatto bene è stata costruire una trama che si è infittita e complicata da un romanzo all'altro, lasciando il lettore sempre in sospeso e curioso di sapere cosa succede.
Quindi le smancerie dei due hanno senso e spazio per una certa parte della serie, poi avrebbero dovuto essere messe da parte per dare totale controllo allo sviluppo finale della serie.
Ecco, se c'è una cosa che mi ha innervosita e che, alla fine, mi ha fatto dare un voto basso, è stato vedere un potenziale tremendo ridotto a scene ridicole e semplificate con un lessico atroce. Il continuo usare -issimo, super- e compagnia bella da gergo bimbominchia mi ha mandata al manicomio. Alex sembra una bambina più che un'adulta, e il mood generale della serie cade precipitosamente da coinvolgente ad irritante in un batter d'occhio. Eppure di carne sul fuoco ce n'è più che a sufficienza, soprattutto ci sono contenuti adatti affinché il tono della serie passasse da adolescenziale a maturo/adulto, per chiudere in bellezza.
Aimé no, ho dovuto sopportare fino alla fine e il risultato è il voto tiepido. Sebbene il romanticismo della serie mi abbia lasciata indifferente, il contenuto invece mi è piaciuto parecchio. C'è una struttura sotto la narrazione che porta lentamente il lettore verso un finale che è in parte citofonato e in parte sorprendente e riesce a distribuire in modo equilibrato i vari punti di svolta senza che ci si senta completamente schiacciati dalle novità.
Anche se alcuni momenti narrativi vengono liquidati sbrigativamente - vedi le morti importanti - in generale l'autrice non si dimentica di niente e completa tutti i nodi narrativi portati avanti dal primo romanzo. Seth, per esempio, viene lasciato in sospeso tra l'essere buono e cattivo fino a quando ce n'è bisogno e poi il cambio viene inserito nel momento in cui la storia si avvicina allo scontro finale.
Il mio timore, oltre alla pessima gestione del personaggio di Seth, era che la Armentrout sbagliasse con la questione Sterminatore di Dei/Apollyon. Con mia grande sorpresa, invece, ha reso tutto in modo chiaro e coerente, dando spiegazioni brevi e utili e soprattutto con un senso logico. Il passaggio del potere, l'utilizzo che se ne può e deve fare, persino il pericolo di possedere questo potere sono stati forse la parte che ho preferito di più in assoluto. La natura ambigua dell'essere Apollyon viene resa benissimo nel comportamento di Seth e persino in quello di Alex: da un lato abbiamo gli effetti negativi e dall'altra abbiamo quelli positivi, come se possedere il quinto elemento possa essere una dipendenza o una spinta a migliorare se stessi.
Inevitabilmente mi trovo a commentare l'evoluzione del personaggio protagonista, Alex.
Ammetto che all'inizio non mi piaceva, troppo infantile nelle reazioni e nel modo di esprimersi, Alex ha saputo riscattarsi negli ultimi due romanzi quando i cambiamenti che le cadono addosso la obbligano a cambiare atteggiamento. Mi ha fatto piacere vedere come sia passata dall'essere una mocciosa con la bocca troppo larga e il brutto vizio di non pensare prima di agire, all'essere una giovane donna che prima di dire e fare si sforza di ragionare, di usare l'esperienza e un briciolo di logica. Certo, non è che così sia entrata nel mio cuore, però è stato più facile leggerla nonostante il lessico poco felice usato dall'autrice.
Tutto sommato, se penso che in generale le serie YA paranormali della Armentrout non sono le mie preferite, sono contenta di aver seguito la serie e di averla finita in tempi brevi. Fa sempre bene avere un romanzo leggero e divertente da usare come antistress. Ora ho deciso di leggere la serie di Seth in lingua originale per tre motivi: primo perché voglio vedere se in inglese accuso meno il lessico adolescenziale, secondo perché preferisco le copertine inglesi e il paperback, e terzo perché costano la metà dell'edizione italiana. Sad, but true.
Non mi resta che aspettare l'arrivo di The Return e sperare in Seth.

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